martedì 3 febbraio 2009

Un'altra canzone triste su di te



Si diceva - ma forse era solo una leggenda - che avesse mandato tutto e tutti al diavolo e si fosse ritirato a fare il benzinaio in una stazione di servizio di qualche stato centrale degli USA, una di quelle stazioni polverose perse nel niente fra il deserto e una strada dove ogni tanto passa qualche macchina.
Fatto sta che Sammy Walker era sparito, dopo un esordio fulminante, nel quale si era guadagnato l'immancabile titolo di "nuovo Bob Dylan".
Un esordio per la Folkways, voluto da Phil Ochs. "Song for Patty", sulla copertina Patricia Hearst che imbraccia un mitra e sullo sfondo il simbolo dell'Esercito simbionese di Liberazione. E' il 1975. Il successo e il contratto con la Warner Bros e due dischi, superbi, in due anni. Poi, nel 1979, un disco di cover di Woody Guthrie, ancora per la Folkways, cui seguirà per ventinove anni il silenzio, rotto solo da due dischi - un live e una raccolta- per la Brambus.
Ventinove anni di silenzio, e adesso il nuovo disco, "Misfits Scarecrow".
No, Sammy Walker, classe 1952, non è cambiato, per fortuna, e nel disco non c'è niente di nuovo. Solo sedici canzoni.Nuove vecchie storie, raccolte mentre ha camminato la sua strada, e raccontate avvolte da una musica senza tempo che non si finrebbe mai di rimanere ad ascoltare. Piano, armonica e banjo e, in più, il mandolino di Tony Williamson. Qua e là il suono sommesso di una batteria, quasi "domestico". La voce è maturata, ha perso molto della sua asprezza e ha raggiunto una sua liricità.
E' tutto quello che serve.

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