Uno di quei "diner" da falchi della notte, questa volta sfavillante di luci. La voce narrante è quella di Guy Noir, il nome improbabile del personaggio interpretato da un Kevin Kline in grande spolvero, il cui registro presto comincerà a passare da "viale del tramonto a Jerry Lewis.
La scena è quella di un teatro (lo "Scott Fitzgerald" di St. Paul, Minnesota) con tanto di testa in bronzo dell'autore de "il grande Gatsby" a far da nume tutelare.
L'avvenimento è "l'ultimo valzer" di una trasmissione radiofonica, registrata in diretta, che da trent'anni "ti porta la prateria in casa" ("A prairie home companion", il titolo originale di "Radio America") e che verrà chiusa da un progresso che avanza con le sembianze di Tommy Lee Jones.
La musica è quella che G.K. (Garrison Keillor), nel film e nella realtà, trasmette nel suo programma seguito da trentacinque milioni di ascoltatori nel mondo di lingua anglosassone. La musica di chi piange la scomparsa di Johnny Cash, e sa ridere dei fondamentalisti ascoltando una genesi nuova di pacca in cui l'uomo è stato creato dalla terza tetta di una donna, dopo che dio aveva deciso di mozzargliela per palese inutilità! Le canzoni sono quelle che in molti hanno cantato, e continuano a cantare. Da "the old plank road" a "red river valley", a "Frankie and Johnny", a volte cantate con parole improvvisate e diverse.
La pubblicità – sì, c'è anche la pubblicità! - è quella improvvisata in improbabili jingle e in divagazioni altrettanto improvvisate su un nastro isolante, con il rumorista che rischia il suicidio vangoghiano per non saper rendere il suono di una spada fiammeggiante. La realtà è quella della morte, portata da una Virginia Madsen in impermeabile bianco. Angelo, vittima (di una barzelletta insulsa) e giustiziere che porta il nome del fiore, sui cui campi, secondo i greci, vagavano le ombre dei defunti. Asfodelo! La regia è quella di Altman che, a ottantuno anni, realizza un film che è un inno alla vita, e che andrebbe rivisto almeno altre venti volte – e non basterebbero – per scoprire sempre cose nuove e rendere giustizia alle batture di "Dusty & Lefty", maltradotte nei sottotitoli in italiano.
Nessun commento:
Posta un commento