giovedì 23 aprile 2009

Le armi dell'astuzia



Le armi di Achille, dopo la sua morte, dovevano andare al miglior guerriero acheo in vita, ma ci voleva una gara per sceglierlo. I due principali candidati erano Aiace Telamonio e Odisseo. I poeti concordano circa il fatto che la scelta venisse affidata ai Troiani (sicuramente, un modo per evitare che la cosa degenei in una guerra civile fra gli Achei). Omero afferma che furono "le figlie dei Troiani", a scegliere. La "Piccola Iliade" ne fornisce una versione deliziosa, anche se incredibile. Nestore propose che gli Achei scegliessero il vincitore, mandando uomini ad origliare alle mura di Troia, dove avrebbero potuto udire le voci dei Troiani che discutevano del coraggio e del valore dei loro nemici. Le spie partirono e, in effetti, udirono una conversazione, ma non di guerrieri troiani: a parlare erano ragazze non ancora sposate. La prima cantava le lodi di Aiace, perché aveva sottratto il corpo di Achille, cosa che non si poteva dire avesse fatto Odisseo; la seconda ebbe la meglio, sostenendo che anche una donna avrebbe potuto portare al sicuro un cadavere, ma che solo un uomo può avere il coraggio di stare saldo, a guardia delle retrovie, come aveva fatto Odisseo. Questa tesi fu talmente acuta che i poeti la considerarono opera di Atena. Dal punto di vista strategico, la storia delle ragazze troiane, il conseguente suicidio di Aiace e il trionfo di Odisseo prepararono la nuova fase: quella della guerra non convenzionale!

1 commento:

giardigno65 ha detto...

la nascita dei servizi segreti ?