mercoledì 3 settembre 2025

Sull'antisemitismo di sinistra!!

Da segnalare che il famoso libro di Danny Trom,  "La promesse et l’obstacle. La gauche radicale et le problème juif" (2007) - a lungo esaurito e disponibile solo a prezzi astronomici sul mercato dell'usato - è stato ora ristampato e si è reso nuovamente disponibile, su ordinazione, presso le vostre librerie e sulle piattaforme online.

«Di solito, gli antisionisti radicali vengono accusati di essere antisemiti e, quando sono ebrei, viene detto loro che fanno così perché sono vittime del fumoso "odio di sé". L'interesse principale del libro di Danny Trom, è quello di spostare la discussione su un terreno ben più complesso: certi buchi che si sono aperti nei muri delle teorie rivoluzionarie, a seguito del fallimento di tutte le rivoluzioni sociali del XX secolo; e i goffi, persino disastrosi, tentativi di porre a essi rimedio. Secondo Trom, invece, la "sinistra radicale" ha semplicemente cambiato il proprio paradigma, adottando un quadro di pensiero vittimistico e utilizzando nuovi concetti, tra cui quello di "escluso" (aggiungerei quello di "senza-... "), rinunciando così a qualsiasi filosofia della storia e a qualsiasi interpretazione scientifica della realtà sociale. È stato questo cambiamento relativo al modello di pensiero che - secondo Trom - ora spinge la "sinistra radicale" a percorrere con fervore la strada, disseminata di insidie, dell'antisionismo, finendo poi talvolta per impantanarsi in certe strade secondarie antisemite o negazioniste. Queste ipotesi meritano di essere, come minimo, anche se ciò significa doverle confutare.»

(dalla recensione di Yves Coleman su "Ni Patrie, ni frontierés")

«Dopo un lungo periodo di eclissi, da circa dieci anni la sinistra radicale è tornata sulla scena pubblica francese. A lungo impantanata in una profonda crisi teorica, oggi sta costruendo un dispositivo in grado di fondare, su nuove basi, una critica radicale e stimolare così un entusiasmo militante che possa sostenerla. Questo libro esplora le operazioni teoriche attraverso le quali la sinistra radicale sta portando a termine questo compito. Nel farlo, esso distingue due modi - paralleli e contraddittori - di superare la crisi della critica: la prima strada, è intrapresa da una sinistra radicale “sociale”, la quale ridefinisce una nuova questione sociale attorno alla figura della vittima sofferente; mentre vediamo che la seconda via è intrapresa da una sinistra radicale definita “politica”, che vuole tracciare una linea di fronte, insieme a quelli che sono i luoghi di una soggettivizzazione sovversiva ad essa adeguata. Ed è su questi percorsi di quella che appare come una critica radicale rigenerata, che ciascuna di esse incontra un ostacolo che deve essere superato. Entrambe le critiche radicali, da parte loro, cercano di circoscrivere tale ostacolo, aggredendolo nei termini determinati dal percorso che hanno scelto. E nel farlo, lo nominano. Arrivando a identificare, in modo approssimativo, ciò che ogni volta ostacola il rilancio della critica, e formulano pertanto un “problema ebraico”. Assolutamente incompatibili tra loro, le due sinistre radicali sembrano tuttavia convergere su un simile punto di intersezione. Qui, le sempiterne accuse di antisemitismo appaiono incapaci di cogliere ciò che è in gioco. Questo perché la critica radicale non pregiudica, né sbaglia: facendo ruotare sé stessa intorno a un'umanità sofferente, o dando la caccia a un agente responsabile della depoliticizzazione, la "critica radicale" fa emergere gli ebrei ponendoli al centro del suo dispositivo teorico in fase di costruzione. Così facendo, la promessa della sinistra radicale francese, pertanto si attualizza sempre più in quanto minaccia rivolta agli ebrei. È questo il fatto di cui questo testo vuole restituire la logica.»

(dalla quarta di copertina di: "La promesse et l’obstacle. La gauche radicale et le problème juif", di Danny Trom)

fonte@Palim Psao

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