Sulla falsa affermazione che gli immigrati haitiani uccidono e mangiano animali domestici locali a Springfield, Ohio, ripetuta in numerose occasioni durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti: «Se devo creare storie in modo che i media americani prestino effettivamente attenzione alla sofferenza del popolo americano, allora è quello che farò…» (J.D. Vance)
«Il totalitarismo, tuttavia, non promette tanto un'era di fede quanto piuttosto un'era di schizofrenia. Una società diventa totalitaria nel momento in cui la sua struttura diventa palesemente artificiale: vale a dire, quando la sua classe dominante ha perso la sua funzione ma riesce tuttavia ad aggrapparsi al potere con la forza, o con la frode. Una società del genere - non importa quanto a lungo riesca a persistere - non potrà mai permettersi di diventare tollerante, o intellettualmente stabile. Né potrà mai consentire, né la registrazione veritiera dei fatti, né quella sincerità emotiva che la creazione letteraria richiede. Ma per essere corrotti dal totalitarismo, non è necessario vivere in un paese totalitario. La mera prevalenza di certe idee può diffondere una sorta di veleno, il quale rende impossibile utilizzare, a fini letterari, un argomento dopo l'altro. Ovunque ci sia un'ortodossia forzata – o anche due ortodossie, come spesso accade – la buona scrittura cessa. Ciò è stato ben illustrato dalla guerra civile spagnola. Per molti intellettuali inglesi la guerra fu un'esperienza profondamente commovente, ma non certo un'esperienza di cui poter scrivere sinceramente. C'erano solo due cose che ti era permesso dire, ed entrambe erano bugie palpabili: di conseguenza, la guerra ha prodotto acri e acri di stampa, ma quasi nulla che valesse la pena leggere».
George Orwell, da "La prevenzione della letteratura" (Fonte: La Fondazione Orwell)
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