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giovedì 10 aprile 2025

Colonizzare l’Europa !!!

La strategia di Trump per colonizzare l'Europa
- di Alonso Romero -

La Storia dei Paesi, è strettamente legata all'utilizzo dell'energia che si ha a disposizione, e alla ricerca di ciò che non si ha. Ogni grande scoperta dell'umanità è stata resa possibile dalla scoperta e dall'uso di una nuova forma di energia; i paesi che sono riusciti a essere autosufficienti con queste risorse hanno poi stabilito lo standard per le varie fasi dello sviluppo umano. Relativamente a tutti i paesi del mondo esiste una chiara relazione tra la quantità di energia consumata e lo sviluppo umano, sociale, tecnologico ed economico. Rivoluzioni industriali, guerre e politiche secolari sono state sempre attuate per raggiungere la sovranità energetica e l'indipendenza delle nazioni. Tra le altre cose, la rivoluzione industriale è nata in Inghilterra perché la loro principale fonte di energia, il legno, si stava esaurendo, e avevano vaste riserve di carbone che permettevano loro di sostituire, con esso, quel combustibile, e svilupparsi come volevano. Anche la crisi petrolifera degli anni '70, è stata un grande esempio della vulnerabilità che i paesi (comprese le grandi potenze) affrontano quando dipendono da un'altra nazione per l'energia. Da questa crisi in poi, tutti i paesi del Nord del mondo hanno guardato alla sovranità energetica come base per una politica di sviluppo sovrana. Gli Stati Uniti lo hanno fatto da quando Nixon era presidente, negli anni '70, e fino a quando Trump è entrato in carica per la prima volta nel 2017. Proprio nel 2017, gli Stati Uniti hanno raggiunto questa sovranità, e ciò ha permesso loro di modificare la propria politica di "dominio energetico", una politica che è diventata centrale nel secondo mandato di Trump, che ha creato un "Consiglio" a tal fine, ed emettendo diversi ordini esecutivi, tutti con l'obiettivo esplicito di utilizzare l'approvvigionamento energetico come arma di controllo sullo sviluppo e sulle politiche di altre nazioni. Molti degli attuali movimenti geopolitici, possono essere spiegati a partire da una prospettiva energetica. Il controllo dell'offerta di un paese, ti dà la possibilità di controllare tutto il suo sviluppo economico e tecnologico. Il miglior esempio di tutto questo è proprio ciò che sta accadendo in Europa. L'approvvigionamento di gas naturale proveniente dalla Russia, è sempre stato visto con sospetto dagli Stati Uniti. Tuttavia, l'accesso all'energia a basso costo, vista la mancanza di risorse naturali dell'Europa, era talmente importante che negli anni '80 l'Europa occidentale si era alleata con l'Unione Sovietica per poter realizzare la costruzione di un gasdotto, e ciò malgrado l'intervento degli Stati Uniti e le massicce sanzioni che vennero imposte per fermarlo. È stato così che l'Europa, e in particolare la Germania, ha costruito il suo modello economico basato sull'importazione di energia a basso costo dalla Russia, e che, secondo loro, non avrebbe mai avuto fine. Questa dipendenza, è poi ulteriormente aumentata con la chiusura delle centrali nucleari avvenuta negli anni 2000 e con la sempre più schiacciante dipendenza da fonti di energia elettrica "intermittenti", le quali - secondo il National Bureau of Economic Research - richiedono 1 MW di capacità di gas naturale per ogni 0,8 MW di potenza intermittente installata, in modo da mantenere tutto l'equilibrio del sistema. L'intero sistema è però crollato nel 2022, nel momento in cui  sono stati chiusi i gasdotti (e il gasdotto Nordstream II è esploso), a seguito del conflitto russo-ucraino. L'impatto è stato immediato: la deindustrializzazione in Germania è stata drastica, con la perdita di quasi il 20% della sua industria manifatturiera e di quasi il 30% della sua industria energivora. Le sanzioni europee e americane hanno reso ancora  più cari i prezzi dell'energia, e la popolazione ha affrontato una crisi senza precedenti. Si stima che nell'inverno 2022-223 siano morti circa 68.000 europei poichè gli alti prezzi dell'energia hanno impedito loro di riscaldarsi; oltre all'aumento dei livelli di povertà dovuto a causa dell'inflazione alimentata dall'energia. Nonostante tutto questo, e nonostante i paesi europei abbiano espresso pubblicamente il loro pieno sostegno all'Ucraina, la realtà è stata quella per cui la loro dipendenza energetica è diventata tale che dall'inizio del conflitto hanno speso il 54% in più per importare energia dalla Russia (205 miliardi di euro) di quanto abbiano dato in più all'Ucraina, in aiuti (133,9 miliardi di euro). Ora, Trump ha minacciato i diversi leader con tariffe e sanzioni, se non acquisteranno più gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti e sostituire in tal modo qualsiasi dipendenza dalle fonti energetiche russe. Ciò consentirebbe agli Stati Uniti di controllare lo sviluppo economico e tecnologico dell'Europa, in modo che essa non possa competere con quello degli USA. Secondo Deloitte, il 67% delle aziende che hanno delocalizzato le proprie attività, come fattore principale  hanno addotto l'alto costo dell'energia. Se la dipendenza dagli Stati Uniti per quanto riguarda le questioni energetiche si dovesse materializzare, l'Europa non sarà mai in grado di sviluppare alcun settore senza che gli Stati Uniti lo permettano. Gli USA non dovranno fare altro che minacciare di aumentare i costi, o tagliare le forniture. Ciò costringerebbe l'Europa a creare delle politiche che abbassino i salari, vedendolo come un modo per "competere" nel mondo.

   Controllare l'energia in modo sovrano e indipendente - cosa che è alla base di qualsiasi economia - è nell'interesse di qualsiasi governo, specialmente di quello di un governo che cerca di avvantaggiare la propria popolazione al di sopra e a spese degli interessi ambientali. Non c'è da stupirsi, questo tema sarà una delle pietre miliari della "Conferenza sui Dilemmi dell'Umanità: prospettive per la trasformazione sociale", la quale riunirà circa 70 intellettuali e leader provenienti da più di 20 paesi in modo da riflettere collettivamente sulle varie crisi che l'umanità deve affrontare. Come sappiamo, il modello produttivo ha da tempo garantito il continuo saccheggio, da parte dei paesi ricchi, delle risorse naturali, energetiche e agricole. Esiste un bisogno latente di lottare per il controllo sovrano e democratico su queste risorse e per poter garantire che il loro sfruttamento vada a beneficio delle nazioni e delle popolazioni da cui vengono estratte. In caso contrario, non sarà possibile uno sviluppo completo.

- Alonso Romero - Pubblicato il 9/4/2025 su Outras Palavras -

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