Robert Kurz è stato sicuramente il più interessante, se non il migliore, teorico della scuola marxiana di lingua tedesca. Fuori dal mondo accademico, come lo sono tutti quegli individui raggruppati intorno alla rivista EXIT!, adesso, e KRISIS, prima; una bella prova di coerenza per questi figli del proletariato, con il loro lavoro di rilettura e sviluppo della teoria di Karl Marx, che potrebbe essere raffrontato a quello di Guy Debord, se non fosse per il fatto che Kurz lo detestava al massimo grado.
La sua tesi centrale sulla fine del capitalismo è la più solida, attualmente. Anche più solida dell'analisi di Anselm Jappe, anch'essa eccellente. I due hanno lavorato insieme ma, evidentemente, Jappe non ha convinto Kurz per quanto riguarda l'avventura situazionista e la critica del Feticismo della Merce sviluppata da Debord ne "La Società dello Spettacolo".
Robert Kurz era molto preoccupato dalla deriva antisemita dell'estrema sinistra tedesca: la sua generazione è nata sotto il 3° Reich, se a questo aggiungiamo l'influenza della Scuola di Francoforte e il simbolismo della sua città natale (Norimberga), si possono comprendere le cause della sua ipersensibilità per una simile deriva che ha fatto cadere, sotto la copertura della simpatia per "la causa palestinese", certi giovani tedeschi degli anni settanta e ottanta, nelle grinfie delle succursali del KGB. Ha anche sostenuto, riferendosi al maggio del 1968, che "era solo un movimento studentesco", trascurando il fatto che si sia trattato del più grande sciopero generale selvaggio del ventesimo secolo
Ad ogni modo, cose che non dovrebbero influenzare il giudizio più di tanto, considerato che lo stesso Marx, nell'azione, è stato uno scarso rivoluzionario, come dimostra la sua influenza catastrofica sulla Prima Internazionale. Cosa che si sentì costretto ad ammettere, a differenza di Engels, padre di tutte le burocrazie operaie.
Si può essere un immenso teorico e non saper fare niente con a disposizione la più rivoluzionaria di tutte le organizzazioni del proletariato!
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
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