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giovedì 7 settembre 2006

presagi


Jack Hardy è "Una versione celtica più letteraria di Townes Van Zandt, dai toni bassi e ideali generosi, ben radicato tra la terra e il cielo di Irlanda e di America e, al tempo stesso affascinato dalle leggende del passato". Così si esprimeva il critico Roy Kasten, sul St.Louis Riverfont del 3-2-1999. Una descrizione che, sul fronte letterario, si attaglierebbe a Neil Gaiman. E nelle canzoni di Hardy, come nei libri e nei fumetti di Gaiman, prende vita un mondo stranamente popolato. Vagabondi e cowboys, santi e peccatori, elfi, vergini e vecchie befane. E la musica delle ballate di frontiera si mescola a quella dei Jigs degli antenati irlandesi. In "Omens" (Presagi), uno dei suoi ultimi dischi, ci racconta quattordici storie. Da "Sile na Cioch (Sheila)", dove un vagabondo regala ad una ragazza il bel vestito che ha trovato sul ciglio della strada a "Siar on Daingean (West of Dingle)", dove una donna si trova a dover scegliere fra il suo violino e il suo amore.
La storia di Jack Hardy comincia nei primi anni settanta, dopo la laurea in letteratura inglese e la pazzia per evitare il Vietnam. Il Village di New York e il "Cornelia Street Café". Il mensile sonoro, "The fast Folk Music Magazine", che fornirà la possibilità di far venire alla ribalta voci altrimenti condannate al silenzio. Da Suzanne Vega a John Gorka, da David Massengill a Richard Shindell.Ci vuole un Jack Hardy. Così come ci vuole un Dave Van Ronk. La musica ha continuato. E continuerà!



Canzone per Dave
Per Dave van Ronk
di Jack Hardy

Maledetta bottiglia che mi restituisci
Un messaggio dal mare aperto
Pirati di sé stessi
Un compagno va a fondo

Vento e Berretti bianchi da marinaio, sul filo del rasoio
Monete scagliate in ogni onda
Cofani difficili da salvare
E la fortuna non ha suono

Coro:
Ay-ee mostrami la tua mano
Sentiremo la mancanza di quell'omaccione
Ay-ee il tempo è finito
Ci ha imbrogliato ancora una volta

Lanciatori di dadi di ogni tipo
Locandine di bar difficili da trovare
Jazz-band che suonano a occhi chiusi
E' una vergogna che lui non ci sia

Tesori sepolti in stanze fumose
Comunisti e sputacchiere
Whiskey irlandese e aste per microfoni
Dave è tornato in città.

2 commenti:

  1. il testo originale:

    Song for Dave
    For Dave van Ronk
    by Jack Hardy

    Damn bottle comin' back to me
    Message on the open sea
    Self-inflicted piracy
    A mate is going down

    Wind and white-caps, close shave
    Coin tossed on every wave
    Barrel-chested hard to save
    And fate makes not a sound

    chorus:
    Ay-ee show your hand
    Gonna miss that burly man
    Ay-ee closing time
    Could have fooled me one more time

    Crap-shooters every kind
    Bar bills hard to find
    Jazzband blowin' blind
    It's a shame he's not around

    Buried treasure in smoky rooms
    Communists and spittoons
    Irish whiskey voice booms
    Dave is back in town!

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  2. Dio benedica Dave Vam Ronk, "the Pope of Greenwich Village" come lo ha definito Tom Russell.
    Perchè Dio non c'è, ma per Dave fa un'eccezione....

    Massimiliano Larocca

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