martedì 13 novembre 2018

Nel frattempo negli USA…

xenofobi

Xenofobia
Stati Uniti: alla frontiera arrivano civili armati contro i migranti
- da La Izquierda Diario -

Gruppi composti da civili statunitensi armati, si sono accampati al confine con il Messico, per "aiutare" l'Esercito lì distaccato e la Pattuglia della Frontiera ad impedire l'entrata degli immigranti provenienti dall'America centrale che, seguendo percorsi diversi, si stanno dirigendo verso gli Stati Uniti. È previsto l'arrivo di altre milizie le quali, secondo il quotidiano Sin Embargo, che a sua volta cita il Washington Post, «viaggiano portando con sé refrigeratori e tende, mentre lucidano i fucili e approntano i droni; stanno organizzando delle vere e proprie carovane e si stanno dirigendo verso la frontiera per unirsi alle truppe statunitensi».
Negli Stati Uniti, è questa la risposta che viene data dai settori di estrema destra a quelli che sono gli avvertimenti e gli allarmi lanciati da Donald Trump negli ultimi giorni, secondo il quale i migranti dell'America centrale costituiscono una minaccia per la sicurezza degli USA. Oltre ad essere un discorso di di criminalizzazione e di odio nei confronti dei migranti, la politica di Trump include un distaccamento di 7.0000 militari - che potrebbero arrivare a 15.000 - alla frontiera, che vanno a rinforzare i 2.100 effettivi della Guardia Nazionale che si trovano già schierati nella zona.
L'inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che i migranti che tentano di entrare nel territorio statunitense andranno in prigione per molto tempo. Precedentemente, aveva minacciato di aprire il fuoco contro quelle persone che brandivano dei sassi; minaccia che poi ha ritrattato. Inoltre: Trump vuole revocare ai figli dei migranti la cittadinanza per nascita negli Stati Uniti!
Tra le milizie civili che sono arrivate alla frontiera, e che sono formate da agricoltori del Texas, dell'Oregon e dell'Indiana, si trovano i "Minutemen", un gruppo che in precedenza si è distinto per essersi dedicato alla caccia dei migranti, già molto attivo fin dalla presidenza di quello che è stato il "deportatore capo" del Partito Democratico, Barack Obama.
L'aumento delle azioni di individui fanatici e di gruppi di estrema destra, negli Stati Uniti è andato di pari passo con le politiche xenofobe e razziste promosse da Trump, e che fanno parte della retorica nazionalista che lo ha portato alla presidenza, e che ora egli utilizza con l'intento di consolidare il voto della sua base conservatrice per le elezioni di medio termine (legislative), che avverranno domani, in modo che il Partito Repubblicano possa essere maggioranza nelle camere del Congresso.
La mobilitazione dei civili armati alla frontiera fra il Messico e gli Stati Uniti avviene in un clima di intensa polarizzazione sociale e di violenza politica che ha avuto luogo per tutta la durata della campagna elettorale. L'esodo dall'America Centrale, è causato dalla miseria e dalla violenza che si vive nella regione, dietro cui si cela l'interferenza dell'imperialismo USA.
Nel momento in cui i partecipanti alla prima carovana di immigranti cominciarono ad arrivare a Città del Messico, c'erano già altre due carovane che stavano viaggiando a sud del paese.

- Pubblicato su La Izquierda Diario del 5 novembre 2018 -

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