giovedì 15 febbraio 2018

Ereticamente

colletti libro

Le Lezioni di filosofia politica di Lucio Colletti, finora inedite, sono state tenute dall’autore nel 1958 all’Istituto Gramsci di Roma. Esse riflettono sia gli interessi del Colletti studioso di fama internazionale del pensiero marxista, sia le preoccupazioni e i temi vivi nel movimento operaio e più in generale nella sinistra italiana ed europea da poco uscita dalla guerra contro il nazifascismo e subito immersa nella Guerra fredda e nello scontro Est-Ovest. Vengono qui trattati il giusnaturalismo, Rousseau, Kant, il confronto fra liberalismo e democrazia, le trasformazioni del modo di produzione capitalistico, le trasformazioni dello Stato di diritto liberale. L’ultima lezione affronta anche il tema della rivoluzione, cercando di far emergere il vero pensiero di Lenin per distinguerlo accuratamente dalle interpretazioni “blanquiste”. Tema, questo, che tornerà di attualità negli anni di piombo.

(dal risvolto di: Lucio Colletti, "Lezioni di filosofia politica", A cura di Luciano Albanese. Rubettino)

colletti intro

Colletti, ritorno al passato
- di Sebastiano Maffettone -

L'ultima volta che recensii un libro di Lucio Colletti fu su     questo «Domenicale» il 30 marzo del 1997. Il libro si chiamava "Fine della filosofia ed altri saggi". Scrissi allora che il professor Colletti, avendo da un po' di tempo smesso di occuparsi di filosofia ed essendo piuttosto egocentrico, riteneva per ciò che la filosofia fosse finita... Ammetto ora di essere pentito di quell'eccesso di malizia, di cui peraltro Colletti stesso, che era uomo tollerante, mi perdonò bevendo un caffè al Bard della Pace a Roma. Però su una cosa avevo ragione: Il Colletti di quasi quaranta anni prima era un'altra cosa. Lo testimoniano i saggi raccolti di recente per Rubettino sotto il titolo "Lezioni di filosofia". Questi saggi, riprendono lezioni del 1958, tenute da Colletti al Gramsci, davanti a quadri del Pci.
Il testo scritto che ora leggiamo è l'esito di un complesso lavoro di editing e redazione attuale - ottimamente curato da Luciano Albanese - dato che le lezioni in questione erano orali e basate su appunti (vanno anche ringraziati Claudio Petruccioli e Ludovica Colletti per l'iniziativa). Detto in due parole, il contenuto di questi saggi è eccellente e la loro lettura va caldamente raccomandata a chiunque abbia interesse per il pensiero politico moderno e contemporaneo. L'interpretazione che dà Colletti di Rousseau, Kant e Marx è di primo livello internazionale, e la chiarezza e l'efficacia dei suoi giudizi teorico-politici sono straordinarie.
Nel libro, Colletti parte da un'esposizione critica del giusnaturalismo per arrivare a Kant, e, partendo da Kant, contrappone alla via liberale dello stato di diritto una sua versione originale democratico-rivoluzionaria ispirata a Rousseau e Marx. I tre capitoli su Kant ed il suo rapporto con stato di diritto, liberalismo e proprietà privata sono profondi e acuti quanto poco altro sul tema in questione, e aprono come meglio non si potrebbe la discussione su liberalismo e democrazia o socialdemocrazia.
Colletti è abile nel mostrare, leggendo i testi di Kant, l'equivoco liberale di fondo, che consiste nel separare troppo nettamente politica ed economia. Con il risultato che all'eguaglianza formale e legale non corrisponde a quella sostanziale di reddito e ricchezza. In questa ottica, la proprietà diviene la fonte della libertà e non viceversa. L'operaio, per esempio, non può essere propriamente libero perché non è proprietario.
Kant dice cose come queste con estremo candore e sincera convinzione, e Colletti ha buon gioco a mostrare come su questa base lo stato di diritto sia non lo stato di tutti ma lo stato di una classe sociale per eccellenza, la borghesia proprietaria. Che questo fatto sia all'origine di una ingiustizia robusta è difficile da negare. Che la terapia per questo male etico-politico la si possa ritrovare in un democraticismo a là Rousseau o in Marx, o in una congiunzione tra i due, è invece assai più controverso.

- Sebastiano Maffettone - pubblicato sul Sole del 4/2/2018 -

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