giovedì 15 gennaio 2015

Sovrani nazionali

podemos

Podemos, SYRIZA e la "paura" del futuro neoliberista dell'Europa
di Jehu

Ieri, Pablo Iglesias, di "Podemos" ha inviato un messaggio di aupporto e solidarietà a SYRIZA e ad Alexis Tsipras. Se, da una parte, la dichiarazione era prevedibile, c'è da dire che penso essa contenga uno dei difetti decisivi per quel che riguarda l'approccio alla crisi, assunto sia da SYRIZA che da Podemos:

"Sono Pablo Iglesias, di Podemos, ed il mio messaggio al popolo greco è del tutto chiaro. Penso che ci siano due opzioni per quel che riguarda le nuove elezioni in Grecia, due candidati. Il candidato che si chiama Angela Merkel e che è rappresentato da partiti come il PASOK e Nuova Democrazia, e poi c'è il candidato greco, il cui nome è Alexis Tsipras. Sono certo che il popolo greco sceglierà per il paese un nuovo presidente greco. Penso che nel Sud Europa ci sia bisogno di presidenti che difendano e proteggano la sovranità nazionale."

Vorrei attrarre la vostra attenzione sull'ultima frase del messaggio di Iglesias: "Penso che nel Sud Europa ci sia bisogno di presidenti che difendano e proteggano la sovranità nazionale."
La mia domanda, a proposito di questa frase, è la seguente: Perché questo non sarebbe fascismo? Perché Iglesias teme la fine della sovranità nazionale nel Sud dell'Europa? Cosa ha mai dato all'umanità lo Stato nazionale che non fosse guerre, colonialismo, pogrom e sfruttamento?
Per i fascisti, le caratteristiche nazionali sono più importanti delle caratteristiche di classe e fanno un punto di forza del loro argomentare a proposito di rinnovamento nazionale e di rinascita. Ma perché mai un simile messaggio trova eco nell'approccio assunto dai due più importanti movimenti di sinistra oggi in Europa? Il problema nell'appello di Iglesias alla difesa della sovranità nazionale sta nel fatto che è la classe lavoratrice, e non la nazione, ad essere sotto attacco da parte dell'offensiva dell'austerità promossa dai capitalisti.
Eppure, la risposta di Iglesias è l'appello a difendere la sovranità nazionale della Spagna, piuttosto che l'unità di classe in tutta l'Unione Europea. Sì, ok, va  bene, "unità di classe" può suonare come gergo marxista obsoleto, ma spero che abbiate capito qual è il punto.
E poi, chi è che guarda a Podemos cercando come prima cosa chiarezza teorica? Se è qualcosa, nella crisi, il ruolo pratico di Podemos è più importante della mera critica teorica del neoliberismo e dell'Unione Europea.
Non c'è, e non c'è mai stato un problema nazionale. E' l'Unione Europea che vuole trattarlo come tale. Così, quando gli eccessi del settore bancario vengono al pettine, vengono scaricati sul popolo spagnolo - il quale, fino a quel momento, ha seguito scrupolosamente le linee guida sul debito pubblico dettate dall'Europa.
Podemos è una critica pratica dei difetti dell'Unione Europea: il popolo spagnolo deve dire che la crisi bancaria non è un problema solo della Spagna; né lo è solamente dell'Irlanda, della Grecia, del Portogallo, e dell'Italia. O l'Unione Europea affronta il problema o il debito è cotto.
L'Islanda ha i risolto i suoi problemi bancari andando via e così dovrebbero fare gli altri paesi. Tutta questa preoccupazione di pagare il debito è una sciocchezza. L'Unione Europea sta per mangiarsi il suo debito e non c'è niente che possa fare per impedirlo. Merkel, la BundesBank e la BCE stanno per mangiarsi tutto il debito - ogni centesimo - e tutti i loro piagnistei non cambieranno questo fatto.
La Germania sta per perdere la sua sovranità nazionale, così come la Spagna e la Grecia hanno perso la loro. Tutte le sovranità nazionali dentro l'Europa saranno sostituite da un'unione politica del continente. E questo è la cosa migliore in cui la Germania può sperare, la sola che quanto meno è coerente con la prosecuzione del capitalismo. Se la Merker e la BundesBank continuano a cazzeggiare, potrebbero anche assistere alla fine del capitalismo.
Il Sud Europa non ha bisogno di leader che difendano la sovranità nazionale, ha bisogno di masse che mettano fine a tutte le sovranità nazionali. La classe operaia europea sopravvivrà senza un mercato ridotto a pezzi in tante piccole sovranità nazionali.
Ma i capitalisti scateneranno l'inferno con l'intensificarsi della concorrenza. I vari capitali nazionali non saranno più in grado di usare lo Stato per spostare l'onere della ristrutturazione economica sulle loro rispettive classi operaie. E se, come risultato della perdita di un tale stato di sovranità, questi capitali nazionali non potranno competere, saranno messi fuori dal mercato e "spinti lungo le avventurose strade della speculazione, delle frodi creditizie, dei raggiri finanziari, delle truffe azionarie, e delle crisi", laddove vanno a morire tutte le eccedenze di capitale.
Se Podemos e SYRIZA giocano bene le loro carte, la vecchia Unione Europea - l'Unione Europea dominata dagli interessi bancari - è morta. Se si teme una progressiva soluzione neoliberista alla crisi, quello che avverrà sarà probabilmente che: tutti i paesi perdono la loro sovranità e l'unione è completata. Per essere sicuro, non sono sicuro che tutto ciò sarà così spaventoso, dal momento che prepara il terreno per una lotta politica comune fra le due classi in tutta Europa.
La domanda attiene a come una posizione di sinistra possa trarre vantaggio da questo? Come disporsi a pensare ad un futuro dove tutta la politica è continentale? La sinistra è ancora intrappolata in una mentalità dove tutta la politica è nazionale ed è indissolubilmente legata ad una tale idea della politica; eppure tutto sembra puntare ad una qualche sorta di unione politica per poter completare l'integrazione economica.
Come può, chiunque appartenga alla sinistra radicale, ignorare una simile probabilità?

- Jehu - 14 gennaio 2015 -

fonte: The Real Movement

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