domenica 21 settembre 2014

Un segreto

rimorso

Il rimorso delle buone azioni
di Mark Twain

È curioso come certe parole suscitino associazioni mentali errate. Per esempio, la parola «pentimento»: per scarsa riflessione, noi l'associamo esclusivamente con il concetto di peccato. Apprendiamo ben presto, e conserviamo, l'idea che ci si penta solo delle cattive azioni, mentre in realtà dedichiamo una quantità di tempo a pentirci delle nostre buone azioni. Spesso, quando ci pentiamo di un peccato, lo facciamo meccanicamente, per principio, freddamente e col cervello; ma quando ci pentiamo di una buona azione, il pentimento ci sgorga amaro e cocente dal profondo del cuore. Quando ci pentiamo di un peccato, ben spesso ci perdoniamo facilmente e ne scacciamo il ricordo; ma quando ci pentiamo di una buona azione, ben di rado riacquistiamo la pace: continuiamo a pentircene per sempre. E, in questo caso, il pentimento è così giovane, forte, vivido, vigoroso e perenne!
Avete beneficato con tutto il cuore un ingrato: con quale immortale tenacia ed instancabile forza ve ne pentite!
Il pentimento di un peccato, paragonato a quello, è cosa ben povera, sbiadita e di breve durata.
Sono convinto che l'uomo medio sia fatto come me, altrimenti non rivelerei questo mio segreto. Dico l'uomo medio, e non vado oltre, perché son sicuro che vi sono uomini eccelsi i quali non si pentono delle loro buone azioni quando, in cambio, non ricevono altro che ingratitudine e tradimento. Penso che questi pochi dovrebbero essere in paradiso: sono già sulla buona strada.
In vita mia ho commesso parecchi milioni di peccati. Di molti, probabilmente, mi sono pentito, anche se non me ne ricordo; di altri ho pensato di pentirmi, ma poi non mi è sembrato ne valesse la pena; tutti, tranne quelli più recenti e qualcuno di quelli più vecchi, li ho dimenticati. In vita mia ho fatto undici buone azioni: me le ricordo tutte, e quattro di esse con chiarezza cristallina. Di queste quattro mi pento ogni qual volta ci penso — e lo faccio non meno di cinquantadue volte all'anno. Me ne pento sempre con lo stesso primitivo furore. Se mi sveglio la notte, eccole là, quelle buone azioni, in agguato, pronte a tenermi compagnia fino al mattino. Non ho mai commesso alcun peccato che mi abbia inseguito con la stessa pertinacia, tranne uno; e mai di alcun peccato mi sono pentito con la stessa sincerità e con lo stesso intatto fervore con cui mi sono pentito di quelle belle, splendide, buone azioni.
Forse voi che leggete queste righe fate parte di coloro che sono stati ingannati e dovrebbero essere in paradiso. In questo caso non capirete quel che ho detto, né lo condividerete, ma lo comprenderà il vostro vicino se ha cinquant'anni.

- Mark Twain - (1909)

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