domenica 19 gennaio 2014

La Nove

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La Storia, quella con la S maiuscola, si sa, la scrivono i vincitori, e Amado Granell si vede che non era nato per farne parte. Nato a Burriana, in Spagna, aveva combattuto contro Franco, prima, e contro Hitler poi, sotto la bandiera della Francia libera di De Gaulle. Aveva perso, prima, la guerra civile ed aveva vinto, poi, la seconda guerra mondiale, ma in tutt'e due i casi i suoi successi ed i suoi fallimenti erano finiti sotto la stessa coltre di oblio. Ci pensa ora un giornalista, Basilio Trilles, a recuperare la storia di questo personaggio incredibile nel libro "Lo spagnolo della foto di Parigi". La foto cu fa riferimento il titolo del libro è la stessa foto che campeggiava sulle prime pagine di tutti i giornali francesi, il giorno dopo la liberazione di Parigi. Granell fu il primo soldato ad entrare in città, e a sfilare per i viali parigini, dopo averla sgomberata dai nazisti. Una foto carica di un simbolismo decisamente scomodo, che la stampa francese cercò in tutti i modi di camuffare, per soddisfare le sue ambizioni scioviniste. Già due giorni dopo la liberazione, vennero fatti sparire dai giornali tutti i volti degli spagnoli. La stampa, di comune accordo, attribuì al capitano Raymond Dronne quella che era invece l'immagine di Granell che sfila, in auto, seduto accanto al prefetto della Senna. Non potevano tollerare, i francesi, che la punta di lancia della liberazione di Parigi fosse costituita da spagnoli.
Eroe improbabile, Granell si era aperto il cammino - che lo avrebbe portato, in quel giorno, fino a Parigi - dal suo esilio in Africa, dove si era arruolato nelle truppe del generale Leclerc. Aveva ancora in bocca l'amaro del fallimento, della sconfitta subita nella guerra contro Franco, e decise di assumere la battaglia contro il fascismo ed il nazismo, in Europa, con spirito di vendetta. Ed ebbe modo di consumarla, la sua vendetta in quella che aveva ricevuto a furor di popolo il nome di "La Nueve", un'unità militare composta da 150 spagnoli che perseguitò i nazisti fin dentro al "Nido delle aquile". Insomma, la versione spagnola dei "bastardi" di Tarantino!

Granell lanueve

Trilles ricostruisce la biografia di Granell e la storia bellica dell'epoca addentrandosi nelle trincee e muovendosi nei campi di battaglia, leggendo dispacci cospirativi, vagando per i bar e per camere di motel dalle lenzuola sporche. Nelle pagine del libro, si incontrano soldati coraggiosi e ufficiali manipolatori, politici illuminati e artisti come Hemingway e Capa. Tutti quanti servono a disegnare una mappa di un paese, del mondo, sottoposto ad una sorta di "selezione naturale alla rovescia". E' questa la definizione che Trilles dà della guerra! Un fenomeno di sacrificio dell'eroe a vantaggio di chi non lo è. A partire da un simile contesto, Trilles racconta in forma di romanzo la vita di Granell e così, i dialoghi ne soffrono in artificio ed ideologia, sebbene, in totale, la percentuale di finzione narrativa sia molto bassa. Pagine che odorano di polvere da sparo che hanno richiesto un grande sforzo, a partire dal fatto che in Spagna rimane pochissima informazione sui miliziani repubblicani. Ha dovuto utilizzare, perciò, il decreto con cui la Francia gli concedeva la Legion d'Onore e le pagine che riportavano il suo stato di servizio: un misero foglio pieno di cancellature. Poi, parlando con i familiari e con i sopravvissuti della "Nueve", spulciando gli archivi e le vecchie riviste della  Brigada Motorizada de Ametralladoras, di cui Granell aveva fatto parte nel corso della guerra civile spagnola, Trilles riesce a mettere insieme una storia travolgente, grazie a cui viene riscosso un credito dalla Storia.

granell libro

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