martedì 25 dicembre 2012

Susie Twain

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Negli anni '80 del diciannovesimo secolo, nel periodo di natale, quando non era occupato a mandare slitte, tirate dai cavalli, piene zeppe di cibo e giocattoli ai vicini meno fortunati di lui, Samuel Clemens, conosciuto anche come Mark Twain, poteva essere trovato a casa, con la sua famiglia, dove spesso fingeva di essere babbo natale. Era la mattina del giorno di natale del 1875, quando Susie Clemens, 3 anni, svegliandosi, trovò una lettera sul suo letto.

Palazzo di St. Nicholas
Sulla Luna.
Mattina di Natale.

Mia cara Susie Clemens:

Ho ricevuto e letto tutte le lettere che tu e la tua sorellina mi avete scritto, per mano di vostra madre e delle vostre balie; ho letto anche che quella voi, piccolo popolo, mi avete scritto con le vostre mani - per quanto non usiate nessuno dei caratteri che si trovano nell'alfabeto delle persone cresciute, usate i caratteri che tutti i bambini usano, sulla terra e sulle stelle scintillanti; e dal momento che tutti i miei sudditi sulla luna sono bambini che non usano altri caratteri che quelli, potrai facilmente capire che posso leggere i fantastici ghirigori tuoi e di tua sorella, senza nessun problema.
Devo dire però che ho avuto problemi con quelle lettere che avete dettato a vostra madre e alle vostre balie, dal momento che io sono uno straniero e non so leggere bene l'inglese. Vi accorgerete che non ho fatto errori, riguardo alle cose che tu e tua sorella avete chiesto nelle lettere scritte da voi - sono venuto giù dal camino, a mezzanotte, quando eri addormentata, ed ho consegnato tutto -  e vi ho baciato tutt'e due, inoltre, perché siete delle bambine buone, beneducate, piene di buone maniere, e praticamente le più obbedienti del piccolo popolo che io abbia mai visto.

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Ma nella lettera che hai dettato c'erano alcune parole di cui non ero sicuro, ed uno o due piccole ordinazioni che non ho pouto soddisfare perché i prodotti erano esauriti. L'ultimo lotto di forniture di cucina per bambole è appena andato ad una piccola bambina molto povera che vive sulla Stella Polare, in un freddo paese sopra l'Orsa Maggiore. Tua madre può mostrarti quella stella, così tu dirai:"Piccolo Fiocco di Neve," (perché quello è il nome della bambina)"sono lieta che abbia avuto tu i mobili per la cucina, in quanto ne hai più bisogno di me." Ma, in altre parole, bisogna che tu le scriva, di mano tua, così Fiocco di Neve, a sua volta, ti scriverà una risposta. Se ti limiti a parlarle, lei non può sentirti. Fa' che la tua lettera sia sottile e leggera, perché la distanza è grande e le spese di spedizione sono molto care.
C'era una parola o due nella lettera di tua madre di cui non sono riuscito ad essere sicuro. L'ho presa per qualcosa tipo "baule pieno di vestiti per bambole". E' così? Sarò alla porta della tua cucina verso le nove di questa mattina per scoprirlo. Ma non deve vedermi nessuno e non devo parlare con nessuno tranne che con te. Quando suonerà il campanello alla porta della cucina, George dovà essere bendato epoi mandato ad aprire la porta. Poi deve tornare in sala da pranzo con il cuoco. Devi dire a George che deve camminare in punta di piedi e non deve parlare - altrimenti un giorno morirà. Poi devi andare nella stanza dei bambini e metterti in piedi su una sedia o su un lettino, e appoggiare il tuo orecchio al tubo per parlare che comunica con la cucina e quando io ci fischierò dentro, devi parlare nel tubo e dire, "Benvenuto, Babbo Natale". Allora io ti chiederò se era o no un baule, quello che hai ordinato. Se dirai di sì. ti chiederò di che colore vuoi che sia il baule. La tua mamma ti aiuterà a trovare il nome di un bel colore ed allora dovrai dirmi, in dettaglio, ogni singola cosa che vuoi che il baule debba contenere. Poi, quando dico "Arrivederci e Buon Natale alla mia piccola Susie Clemens", dovrai dire "Arrivederci buon vecchio Babbo Natale, ti ringrazio tantissimo e ti prego di dire a Fiocco di Neve che stanotte guarderò verso la sua stella e lei dovrà guardare giù verso qui - sarò proprio alla finestra che dà ad est; ed ogni notte, quando sarà sereno, guarderò verso di lei  e dirò, 'So che lassù c'è qualcuno e io le voglio bene." Poi andrai giù, in libreria, e dirai a George di chiudere tutte le porte che danno sul salone principale, e tutti dovranno ancora stare fermi nel frattempo. Io andrò sulla luna e prenderò quelle cose ed in pochi minuti tornerò giù per il tubo del camino che si trova nella sala - se è un baule quello che volevi - perché non posso portare un baule giù per il camino della stanza dei bambini, lo sai.
Gli altri potranno parlare, se vogliono, finché non sentiranno i miei passi nella sala. Allora dirai loro di stare zitti per un istante mentre me ne torno su per il camino. Forse dopo tutto non sentirai i miei passi - così di tanto in tanto puoi guardare attraverso la porta aperta della sala, così potrai vedere la cosa che desideri comparire sotto il pianoforte, in salotto, dove io la metterò. Se dovessi lasciare della neve nella sala, dovrai dire a George di pulire, perché io non ho tempo per queste cose. George non deve usare una scopa, ma uno straccio - altrimenti morirà un giorno. Devi stare attenta a George e non lasciare che corra questo rischio. Se i miei stivali dovessero lasciare delle strisciate sul marmo, George non dovrà fare niente. Lascia che rimangano lì, in ricordo della mia visita; ed ogni volta che le guarderai o le mostrerai a qualcuno ti ricorderanno di essere una brava bambina. Ogni volta che sarai cattiva e qualcuno ti indicherà quel segno sul marmo lasciato dallo stivale del tuo buon vecchio babbo natale, cosa dirai, piccolo tesoro?

Addio per qualche minuto, fino a quando non verrò giù a suonare il campanello.

Il tuo amore

Babbo Natale

Che la gente qualche volta chiama "L'Uomo nella Luna"

fonte: http://www.lettersofnote.com

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