giovedì 15 novembre 2012

pace

germania1

Il 12 aprile del 1945, in una Berlino assediata e ridotta in macerie, il ministro degli Armamenti, Albert Speer, ordinò di ripristinare per breve tempo l'alimentazione elettrica, di modo che l'Orchestra Filarmonica potesse interpretare "Il crepuscolo degli dei" di Richard Wagner.
"Un gesto malinconico e patetico un attimo prima della dine dei reich", scrisse in seguito.
All'uscita del concerto, membri della gioventù hitleriana regalavano capsule di cianuro al pubblico.
Era l'apoteosi finale, il Ragnarök tanto apprezzato dal nazionalsocialismo. In molti, fra cui lo stesso Hitler, Goebbels, Himmler, Goering e molti altri scelsero questa strada, seppur in momenti diversi. Solamente nella città ceca di Brüx si suicidarono più di 600 tedeschi, dei 20.000 che lì vivevano. Però, mentre molti si suicidavano, altri seguivano la consegna di Goebbels:"siamo andati troppo lontano e, nel caso in cui perdiamo la guerra, ci faranno quello che noi abbiamo fatto a loro". Se dovevano perdere, allora la sconfitta sarebbe stata totale e assoluta.
Negli ultimi 98 giorni di guerra, morirono non meno di un milione e quattrocentomila soldati tedeschi e, nelle due ultime settimane, per vincere la resistenza di Berlino, vennero lanciate 40mila tonnellate di bombe che distrussero il 75% degli edifici. I combattimenti furono così intensi che i russi, invece di andare per le strade, optarono per avanzare dall'interno delle case, tirando giù una parete dopo l'altra. Solo alle 2:41 della mattina del 7 maggio venne firmata la resa totale e incondizionata del Terzo Reich. Si racconta che negli anni precedenti, in Germania, circolava la battuta per cui "goditi la guerra, perché la pace sarà terribile". E così fu.
Ogni palmo di terreno conquistato da parte dell'Armata Rossa, era un modo di incontrare la vendetta sovietica per quello che i nazisti avevano precedentemente fatto. Si stima che vennero violentate fino a due milioni di donne tedesche. Voleva essere un modo per umiliare il nemico (per parte sua, il generale Eisenhower si era limitato a pisciare nel Reno, come per marcare il territorio conquistato). Come conseguenza di tali violenze di massa, nasceranno più di 150mila "bambini russi" che, in molti casi, vennero abbandonati dalle loro madri.
Assai peggio andò ai tedeschi residenti in paesi come la Cecoslovacchia, l'Ungheria e la Romania. Gli anni di oppressione sofferti dagli abitanti di quei paesi generò un'ansia di vendetta che oltrepassò ogni limite imposto dalla pietà o dalla civiltà. Un gran numero di persone, anche solo di origine tedesca, vennero accusate di collaborazionismo e vennero impalati, fucilati, sottoposti a umiliazioni pubbliche. In Cecoslovacchia venne stabilito che dovevano portare un bracciale bianco che li identificasse come tedeschi, ed erano loro proibite attività come andare al cinema, nei teatri o nei bar, o usare il trasporto pubblico, e perfino camminare sui marciapiedi.
Alla fine, ci fu una vera e propria decimazione, a causa della mancanza di medicine e di forniture alimentari. Königsberg, ad esempio, la città cosmopolita e pacifica di Kant, aveva nel giugno del 1945, 75.000 abitanti. Solo un terzo riuscirono a sopravvivere e, alla fine, vennero deportati a Berlino. La città, venne popolata dai russi, e cambiò nome in Kaliningrad.
In totale, erano 13 milioni di persone quelle che dovevano essere sfollate, la maggior parte a forza, in seguito alla nuova distribuzione della popolazione e del tracciamento delle nuove linee di frontiere concordate. vennero usati treni bestiame. Gli ebrei liberati nei campi di concentramento se la cavarono poco meglio. Ne morirono il 40% nei giorni successivi, a causa del loro stato di denutrizione e per le malattie di cui soffrivano.
Emigranti, o deportati che fossero, che trovarono un paese nel caos. Epidemie di tifo e difterite, e mancanza di cibo; nei cinema si proiettavano filmati che spiegavano quali piante erano commestibili. Il paese era diviso in 4 zone, una per ciascuna delle potenze alleate che la controllava; anche se non si capiva bene cosa ci facesse la Francia. L'obiettivo, sancito dalla Conferenza di Postdam, era: smilitarizzazione, denazificazione e smantellamento dell'economia tedesca. La smilitarizzazione avvenne subito, facilmente. La denzaficazione fu più complicata.
Vennero distribuiti 16 milioni di "Fragebogen", un questionario di 12 pagine e di 133 domande. Secondo le risposte, si dovevano distinguere: i colpevoli principali, i compromessi, i mediamente compromessi, i simpatizzanti, e gli esonerati. Ogni classificazione dava diritto a differenti quote di razionamento e accesso a posti di lavoro.
I nazisti più ferventi erano i più giovani. Dopo tutto, il nazismo era l'unica cosa che avevano conosciuto in tutta la loro vita. C'è un aneddoto che riesce a spiegare tale situazione, ed è quello che accadde nel 1946, durante un'esposizione di arte astratta; quella che durante il nazismo veniva considerata "arte degenerata". Alcuni dei visitatori della mostra, soprattutto studenti, si indignarono a tal punto che cominciarono a gridare che si prendesse l'autore e lo si fucilasse. Altri acclamavano, infuriati, ai "Campi di concentramento!".
Ancora, nel 1952, il 25% della popolazione della Repubblica Federale Tedesca conservava una buona opinione di Hitler.

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