venerdì 13 luglio 2012

Adelita

La Adelita, è il titolo di una canzone, forse la più famosa canzone della rivoluzione messicana. Divenne da subito talmente conosciuta e diffusa da far sì che tutte le donne che partecipavano alla rivoluzione, non importa se in qualità di cuoche, infermiere o soldati, venissero chiamate "adelitas".

"Si Adelita se fuera con otro,
La seguiría por tierra y por mar,
Si por mar en un buque de guerra
Si por tierra en un tren militar."

Chi fosse, con certezza, l'Adelita per cui venne scritto il famoso corrido, a quanto pare non è dato sapere. O meglio, sembra che ci siano almeno due contendenti, forse tre, e due autori che si giocano la paternità del pezzo.

adelit10

Altagracia Martínez, conosciuta anche col nome di Marieta, e poi battezzata Adelita quando decise di unirsi alle truppe di Pancho Villa. Sembra che sia stato proprio Francisco Villa, insieme a Rodolfo Fierro, a inventare il nome di battaglia destinato a passare alla storia. Le sembianze di Altagracia sono note, immortalate da una famosa fotografia scattata da Jerónimo Hernández, fotografo ufficiale del quotidiano maderista "Nueva Era". L'immagine, pubblicata l'8 aprile del 1912, mostra una donna, avvolta in uno scialle, che si sporge dal vagone di un treno, alla stazione di Buenavista. E' in procinto di partire con le truppe del generale Huerta, dirette a Chihuahua, dove si scontreranno con l'esercito del generale Orozco, che si è ribellato contro il presidente Madero.
La foto venne pubblicata con una didascalia. Diceva "Defenderé a mi Juan”, difenderò il mio Juan.

adelita velarde

Adela Velarde Pérez era, invece, un'infermiera della Croce Rossa che curava i feriti della Divisione del Nord di Pancho Villa, la quale si innamorò di uno dei suoi pazienti. E sarebbe stato proprio Antonio del Río Armenta, sergente nell'esercito di Pancho Villa, a comporre la famosa canzone. Del resto, i versi dicono:

"En lo alto de la abrupta serranía
acampado se encontraba un regimiento
y una moza que valiente los seguía
locamente enamorada del sargento."

Adelita_La Esperanza

Poi, esiste un'altra versione ancora, che attribuisce la canzone a Elías Cortazar Ramírez, un giovane capitano dell'esercito costituzionalista che scriveva versi e canzoni. Si era innamorato di una ragazza di Tampico, di nome Adela, di un amore incorrisposto. Il capitano morirà in combattimento e i versi della canzone verrano disposti in modo da risultare come un saluto per l'amante ingrata.

"Y si acaso yo muero en la guerra,
y mi cadáver lo van a sepultar,
Adelita, por Dios te lo ruego,
que por mí no vayas a llorar."

1 commento:

alpexex ha detto...

in quella foto la Altagracia Martínez e' meravigliosa.