venerdì 16 marzo 2012

Watson

IBM Watson

La questione dell'automazione dei processi produttivi, e il loro conseguente impatto negativo sulla creazione di nuovi posti di lavoro, è un argomento che ha una storia molto antica nella letteratura specializzata e non. Tuttavia, questa paura non ha mai preso forma compiutamente, se non ai giorni nostri, con l'emergere dei super-computer (in mancanza di una parola migliore), come il nuovo gioiello che IBM intende mettere a disposizione delle grandi imprese che potranno permetterselo: Watson, un grande computer in grado di analizzare le informazioni provenienti da internet, con una velocità e un rendimento impossibile da raggiungersi per qualsiasi essere umano. Industria medica e finanza  dovrebbero essere i campi di maggior interesse, cui destinare il suo utilizzo. Ed è qui che comincia ad emergere lo scenario futuristico che alcuni temevano. Le attività, in cui finora i computer avevano dimostrato di essere molto inefficaci, hanno a che fare proprio con le nuove competenze che IBM ha sviluppato in Watson. Dare un senso ai dati, capire le informazioni inserite e offrire una soluzione coerente. Inoltre, comprendere il complesso linguaggio umano e rispondere ad esso. Adesso, diventa a repentaglio quella parte di forza lavoro che riteneva di essere intoccabile, ai fini dell'automazione del lavoro, credendo di essere necessaria: professionisti della salute, del diritto, della finanza e di altre aree della conoscenza dove bisogna risolvere i problemi sulla base di regole prestabilite.
Niente di nuovo sotto il sole, diranno alcuni, dal momento che per anni le grandi società del mondo si sono serviti di programmi avanzati per negoziare in borsa a velocità tali che nessun computer tradizionale, né alcun essere umano dietro ad uno schermo, era in grado di replicare. Conosciuto come il "Trading ad alta frequenza", un software in grado di fare centinaia di transazioni in una frazione di un secondo, in base a determinati parametri programmati per ottenere utili. incontrastabili dai protagonisti umani del mercato azionario.
Adesso arriva Watson, in grado di sostituire, nelle attività di analisi dei dati, sia i professionisti umani che i programmi, rendendo obsoleta la partecipazione umana. Un pessimo momento per iniziare una carriera nel mondo della finanza!

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