martedì 20 marzo 2012

Interesse Generale

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Per chi se lo vuole leggere, l'articolo 1 del dl 138/2011, interpretando e traducendo il burocratese, non sarà difficile rendersi conto di quello che si prepara. Al confronto, la stretta sulle pensioni è stata solo un buffetto sulla guancia. I primi ad esser fatti fuori - ma con loro sarà facile - saranno i quasi 450mila precari operanti nel settore pubblico, precari che ammontano ad oltre 230mila nelle amministrazioni e centrali territoriali, e ad oltre 200mila nella scuola.Subito dopo arriva il bello, il pezzo forte già deciso da tempo e di cui si evita accuratamente di parlare: il licenziamento di circa 200mila dipendenti statali. Invece si parla, tanto, della lotta all'evasione fiscale - per farci credere che servirà a pagarci tutti i conti, e si parla dell'art.18, la cui abolizione porterà tanti investimenti e tanta occupazione. Già, l'art. 18, nella sua efficacia di garanzia contro il licenziamenti per motivi economici! Considerato che - se è come dicono da più parti - non importa a nessuno, né ai sindacati, che vi si riferiscono adducendo quanto sia ridicolo il numero delle cause legali in corso, né - ancor meno - alle aziende che da tempo hanno trovato una pletora di sistemi per poter licenziare legalmente per motivi economici, vien da chiedersi il come mai di tale accanimento. La risposta è semplice assai. L'art.18 - da quando il rapporto di lavoro del pubblico impiego è stato privatizzato (art. 51, legge 165/2001) - rimane l'unico argine al licenziamento in massa di oltre 200mila dipendenti pubblici, contemplato dallo "spending review" italiano. E dall'Interesse Generale!  

Aggiornamento, Mercoledì 21 Marzo 2012 - 18:35

LICENZIAMENTI ANCHE PER STATALI -  Le nuove norme sui licenziamenti senza giusta causa e senza giustificato motivo saranno applicate anche ai lavoratori pubblici poichè anche a loro si applica lo Statuto dei lavoratori. È la valutazione del dipartimento della Funzione pubblica. La reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiustificato, quindi, dovrebbe essere assicurata solo in caso di licenziamento discriminatorio. Per i licenziamenti per motivi economici che risultassero illegittimi il lavoratore avrebbe diritto solo a un indennizzo economico (tra 15 e 27 mensilità) mentre nel caso di licenziamenti disciplinari sarà il giudice a decidere, in caso di licenziamento illegittimo, se reintegrare il travet nel suo posto di lavoro o se disporre un risarcimento economico. 

Aggiornamento, Giovedì 22 Marzo 2012 - 18:35
Strano modo di indire uno sciopero generale, raccontando balle a proposito del fatto che l'art.18 e la sua riforma non riguarderebbe gli impiegati statali. E quindi invitandoli a non scioperare. La cgil perde il pelo ma non il vizio!

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