lunedì 14 marzo 2011

Se mi batti, ti lascio andare

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La partita a scacchi con la morte, sì, quella giocata fra Antonius Block e la morte, ne "Il settimo sigillo" di Bergman. Addirittura! Certo, Yannick è solo un ragazzotto che commette l'imprudenza di entrare, non invitato, a casa di qualcuno che evidentemente non vuole intrusi, per lavarsi il taglio fattosi cadendo dalla biciletta, per non investire un gatto. E Beaulieu non è la morte, è solo un tassista pazzo che ha ritenuto di doversi arruolare ad un inesistente "esercito dei giusti"; è solo una morte in tono assai minore che si accanisce contro pedofili, spacciatori ed altri personaggi di piccolo cabotaggio che popolano l'invivibile quartiere residenziale della cittadina quebecchese scritta da Patrick Senecal e girata da Eric Tessier. Eppure ... Eppure sembra esserci la stessa inconoscibilità. L'inconoscibilità di un'epoca dove non ci sono certezze, e dove allo specchio di Bergman si sostituisce la videocamera che Yannick si porta dietro: era appena stato ammesso ad una scuola di cinema. L'inconoscibilità di una situazione che non sembra avere senso e che Yannick cercherà di comprendere attraverso il bianco e nero degli scacchi. Lo stesso cercherà di fare la morte vestita da tassista, che a scacchi non è mai stato battuto! Ma gli scacchi sono un gioco pericoloso, dove, nello sforzo di prevedere la mossa dell'altro, si finisce per condividerne i pensieri. Dove, per vincere la partita, si rischia di assumere la visione che l'altro ha della realtà. E, alla fine, la scacchiera diventa una prigione da cui non si riuscirà più ad evadere, una prigione in cui ci si entra da soli, di propria volontà.

Il film si trova facilmente in rete, sottotitolato

5150, Rue des Ormes
Nazione: Canada Anno: 2009
Regia: Eric Tessier
Interpreti:
Marc-André Grondin, Normand D'Amour, Sonia Vachon, Mylène St-Sauveur,
Élodie Larivière, Catherine Bérubé, Normand Chouinard, Louise
Bombardier, Pierre-Luc Lafontaine

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