mercoledì 16 marzo 2011

Repubbliche

commune

Dalla Neue Rheinische Zeitung, n°233 del 28 Febbraio 1849

La costituente italiana non è un'Assemblea nazionale di Francoforte. Gli italiani sanno che non si può realizzare l'unità di un paese spezzettato in principati feudali se non distruggendo il principume. Essi hanno apero la danza nel 1848; l'aprono nel 1849. Ma quale progresso, da allora! In Italia non c'è più nessun Pius nonus, come in Francia non c'è più nessun Lamartine. Il periodo fantastico della rivoluzione europea, il periodo dei sogni dorati, della buona volontà e degli svolazzi retorici, è stato degnamente concluso da bombe incendiarie, massacri in grande stile, deportazioni in massa. Note austriache, note prussiane, note russe, sono state le risposte migliori, le più coerenti, ai proclami lamartineschi.
Dall'alto del tripode pitico della loro saggezza e pazienza, i tedeschi sogliono guardare con disprezzo alla superficialità italiana. Un parallelo fra il '48 italiano e il '49 tedesco fornirebbe la risposta più schiacciante a questa pretesa, tanto più se si considera che l'Italia rivoluzionaria era tenuta in scacco dalla Germania e dalla Francia, mentre nulla si opponeva alla libertà di movimento della Germania rivoluzionaria.
La Repubblica di Roma! è la prima parola del dramma rivoluzionario del '49.

- Karl Marx -

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