giovedì 25 novembre 2010

L’assedio

taibo

"Una città assediata è diversa.
La signora del quarto piano scende nel seminterrato e mostra la sua collezione di francobolli giapponesi.
'Signora Ramona, non sapevamo...'
'Li avevo fin da bambina...'
La portiera, che era odiata da tutti, accoglie nella sua cucina i ragazzi e gli prepara un caffè prelibato.
'Ma come lo fa?'
'E chi lo sa, perché di caffè non ne ha.'
Nel palazzo, la porta che dà sulla strada si chiude alle tre del pomeriggio e gli inquilini si riuniscono sulle scale, alla luce delle candele, e si parla di tutto, anche della guerra.
'Parliamo d'altro, rispettiamo le convinzioni di tutti.'
Un bimbo piccolo bacia, uno per uno, tutti gli inquilini prima di andare a letto, che è il pavimento.
E, d'improvviso, comincia il bombardamento e la magia si spezza, ognuno sprofonda nella sua casa e nella sua paura.
Una città assediata ha buoni e cattivi, e ore in cui tutto si mescola.
Poi, quando tutto sarà soltanto un ricordo molto vago, ci sarà chi mischierà cose strane.
'Io ho imparato a giocare a scacchi durante l'assedio.'
'Io ho fatto per la prima volta l'amore durante un bombardamento, ma una cannonata mi ha interrotto l'orgasmo.'
'A me sono passati i reumatismi alla gamba sinistra.'
'Nei giorni di calma studiavo latino in trincea.'
'Io non ricordo niente: avevo tanta paura!'
Una citta assediata potrebbe essere il più bell'esperimento umano, senza la guerra."

Paco Ignacio Taibo
PER FERMARE LE ACQUE DELL'OBLIO
Tropea - 17 euri

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