martedì 23 novembre 2010

La prima volta

paris-belleville-metro-station

Parigi, Belleville, 1935 - Guido Beiso spara al dirigente del Partito Comunista Camillo Montanari,dopo che questi - avendo accusato Beiso, sul giornale "Azione Popolare", di essere un agente provocatore –si era rifiutato di smentire, o di fornire le prove, le sue accuse.
Nell'articolo, Beiso, membro del partito ed attivista a tutti gli effetti del "gruppo delle Alpi Marittime", veniva descritto come un "provocatore trotzkista-bordighista", quindi "fascista" a tutti gli effetti. "Colpevole" di aver criticato l'ingresso dell'Unione Sovietica" in quella Società delle Nazioni che Lenin aveva definito "rifugio dei briganti imperialisti", dove era stato approvato, con le felicitazioni dell'emissario sovietico, il compromesso che sanzionava lo sviluppo degli armamenti fascisti diretti a sostituirsi al regime del Negus nello sfruttamento dell'Abissinia. Così, mentre il Partito Comunista celebrava come un eroe Camillo Montanari caduto "vittima di un feroce assassinio, preparato alla sua missione omicida nei gruppetti trotzkisti e bordighisti emigrati, agenti della reazione fascista, che cerca con tutti i mezzi di pugnalare il partito comunista che lotta eroicamente per salvare l'Italia dalla catastrofe a cui la porta il fascismo particolarmente in questo momento con la guerra in Abissinia”, allo stesso tempo l'Unione Sovietica foraggiava di benzina le truppe fasciste impegnate in quella guerra di conquista!
Giova ricordare che il Partito Comunista - rompendo, per la prima volta, con l'estraneità proletaria ai meccanismi della giustizia borghese - ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro Guido Beiso. Comincia da qui il lungo percorso che doveva permettere loro di calunniare e trattare da provocatore ogni proletario che si opponeva alla loro politica.

Nessun commento: