venerdì 19 novembre 2010

Freud voleva comprare il Messico?!!?

baja_california

Strano tipo Lazaro Cardenas, presidente del Messico dal 1934 al 1940! Fu l'unico capo di stato democratico ad opporsi al non-interventismo nella guerra civile spagnola, sostenendo che andasse appoggiata la causa lealista; del resto, aveva armato i contadini del suo paese al fine di attuare la riforma agraria! Cardenas, dopo la sconfitta della repubblica spagnola, trasformò il Messico in un rifugio per tutti i perseguitati, aprendo le porte ad un'impressionante lista di dissidenti e rifugiati provenienti dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania e dall'Austria. Leon Trotsky arrivò in Messico su invito del Cárdenas nel 1937. Grazie al suo amico ed emissario in Europa, Gilberto Bosques, nominato console a Marsiglia, vennero rilasciati più di 40 000 visti a famiglie ebraiche e a rifugiati della guerra civile spagnola.
il Messico fu l'unico paese ad emettere una denuncia formale davanti al plenum delle Nazioni Unite, quando avvenne l'Anschluss, cioè, quando la Germania nazista si annesse l'Austria nel marzo del 1938 . E da parte dell'Austria ci sarà un riconoscimento per la protesta del generale Lazaro Cardenas quando, a guerra finita, intitolerà una piazza sulle rive del Danubio al Messico (Mexikoplatz).
Ma c'è una storia di un Ebreo particolare, e del suo rapporto con il Messico, che è molto meno nota: nella primavera del 1938 la Gestapo nazista condusse un raid in cerca di intellettuali ebrei noti a Vienna. Fecero irruzione nella casa editrice di letteratura psicoanalitica e da lì andarono a cercare Sigmund Freud nel suo appartamento al n.19 di Berggasse, dove arestarono la figlia Anna.
Freud, che era stato riluttante a lasciare Vienna, si trovò in cattive acque: i visti per l'emigrazione degli ebrei da Vienna erano quasi impossibili da ottenere. Una campagna orchestrata da potenti amici, studenti e pazienti, come Ernest Jones, che portò la petizione davanti al Parlamento inglese, l'intervento dell'ambasciatore statunitense in Francia, William Bullitt, e gli sforzi di un'amica di Franklin D. Roosevelt, la principessa Marie Bonaparte, riuscirono a  mettere finalmente al sicuro Freud e la sua famiglia a Londra.
Anche in Messico, nel frattempo, si compivano grandi sforzi per fare uscire da Vienna Freud e la sua famiglia. L'organizzazione conosciuta come "Soccorso Rosso Internazionale" aveva inviato un telegramma al generale Lazaro Cardenas per richiedere il suo intervento affinché venisse offerto asilo al pensatore descritto come "il più grande ricercatore delle varie manifestazioni dello spirito, colui che demolito i pregiudizi per la costruzione di nuova morale universale".
Durante le tre settimane successive a questo telegramma, Lazaro Cardenas aveva ricevuto chiamate simili da parte del Sindicato de Trabajadores de Artes Gráficas, dal Sindicato de Trabajadores de la Industria Azucarera y Similares, dal Sindicato de Maestros e dal Sindicato de Mineros y Metalúrgicos, così come dal Sindicato de Electricistas che sollecitavano il governo messicano a concedere l'asilo a Sigmund Freud. Eduardo Hay, Ministro degli Affari Esteri, davanti ad una simile mobilitazione "rossa", rispose spiegando che il presidente Cárdenas aveva già impartito istruzioni alll'Ambasciata del Messico a Vienna per offrire asilo ai rifugiati politici che richiedevano la protezione del Messico, e che le loro richieste sarebbero state analizzate dal Ministero degli Interni.
Freud non chiese mai asilo al Messico; nel novembre del 1938 partì con la sua famiglia diretto a Londra. La parte attiva che il Messico aveva assunto in difesa degli ebrei, con il progredire della guerra dei nazisti in Europa ispirò, però, la principessa Marie Bonaparte a proporre all'ambasciatore Bullitt un piano che avrebbe permesso di salvare il numero più alto possibile di ebrei: lo spiega in una lettera in cui suggerisce al governo americano di acquistare la BaJa California (Bassa California) in Messico, al fine di creare uno Stato ebreo. Quando Bullitt tentò di dissuaderla, spiegando che il suo piano non era fattibile, la principessa inviò la sua richiesta direttamente al presidente Roosevelt.
Freud era a conoscenza di questi sforzi, che classificò come "fantasiosi", e assicurò la principessa circa il fatto che era impossibile prenderli sul serio.
Più tardi, nacque Una leggenda ,tuttavia, che attribuisce a Freud stesso il progetto di acquistare dal Messico la Baja California, al fine di fondarvi lo stato di Israele.
Freud parlava correntemente lo spagnolo e conosceva la cultura mesoamericana, ma non è mai andato in Messico!

Nessun commento: