lunedì 31 maggio 2010

C’è solo la strada …

THE ROAD

"Se hai avuto un incubo, va tutto bene. Significa che stai lottando. E' quando fai dei bei sogni che devi cominciare a preoccuparti!".
E' questa una delle poche frasi, sempre scarne, pronunciate da un Viggo Mortensen che somiglia curiosamente a Kirk Douglas, e volta a rassicurare il figlio che si è appena svegliato da un incubo. Sintesi e chiave meta-narrativa, quasi una risposta a quanti hanno cercato di non fare arrivare "The Road" di John Hillcoat nella sale cinematografiche italiane, perché  giudicato "troppo deprimente".
La fine del mondo è arrivata, senza troppe fanfàre e senza effetti speciali, grigia! Grigia, come gli alberi che sembra quasi si lascino cadere, abbattendosi al suolo con fragore. La natura si arrende, e porta la sua decisione terribile, così come fa, con femminile razionalità, la "madre", Charlize Teron.
Nessuna speranza, solo il fuoco che i senza nome (padre e figlio) pretendono di continuare a portare dentro, insieme al disperato bisogno di poter essere i "buoni". Affinché il fuoco non si spenga e continui a fiammeggiare dietro gli occhi febbricitanti. Le fiamme si ravvivano, per un attimo e fugacemente, ad un qualche incontro. Sempre breve! Verso Sud. Dove? Fino alla pallottola raccontata nella lezione di suicidio che apre il film. Oppure fino alla speranza che illude la fine, ma che è solo un altro ricominciare disperato, sulla strada.

sabato 29 maggio 2010

venerdì 28 maggio 2010

Seminario di Filosofia

selection21311

Che siamo in gamba è pura verità. Ma lungi
dal cambiare il mondo, noi facciamo apparire sul podio
conigli dal nostro cervello, conigli e colombe,
sciami di colombe candide che assidue
cacano sui libri. Ché la ragione è ragione
e non ragione, per intendere ciò non è
necessario essere Hegel, è sufficiente
uno sguardo allo specchietto. Esso ci mostra,
cinti di mantelline azzurre a godè, tempestate
di stelle d'argento, con in testa
un cappello a punta. Ci raduniamo in cantina,
tra le schede dei fuoricorso, per il congresso hegeliano,
tiriamo fuori le nostre sfere di cristallo, gli oroscopi,
e ci mettiamo al lavoro. Referenze
sappiamo brandire, pendolini, relazioni;
facciamo girare i tavoli, ci interroghiamo:
in quale misura è reale ciò che è reale? Compiaciuto
sogghigna Hegel. Gli dipingiamo un paio di baffi.
Già somiglia a Stalin. Il Congresso
danza. Non c'è un vulcano a perdita di vista. Discrete
le guardie montano la guardia. Con tutta calma estrae
il nostro apparato fisico, come bastoni dal sacco,
frasi che colpiscono nel vivo, e noi ci diciamo:
Nell'animo di ogni poliziotto si nasconde
un angelo custode dietro al quale
si nasconde un poliziotto. Abracadabra!
Spieghiamo, come un enorme fazzoletto,
la teoria, mentre davanti al seminario asserragliato
i signori in trench-coat aspettano composti.
Fumano, non utilizzano l'arma di servizio
e sorvegliano i ruoli, i fiori di carta
e la candida sconfinata coltre d'escrementi di colombo.

H.M. ENZENSBERGER – da “La fine del Titanic” -

giovedì 27 maggio 2010

Spartiati

termopili

Erodoto, come fa dopo ogni racconto di battaglia, elenca le città e gli individui che, a Platea, si sono dimostrati più valorosi. Tra gli Spartiati, assegna la palma ad Aristodemo. Questi era uno dei trecento Lacedemoni che aveva difeso le Termopili, uno dei due superstiti alla battaglia (l'altro, Pantite, si era suicidato per la vergogna). Desideroso di lavare la vergogna che gli Spartiati associavano al suo essere scampato alla morte, cercò e trovò la fine a Platea, compiendo imprese sovrumane. Ma gli Spartiati, proprio per questo, non gli accordarono, insieme al premio del coraggio, gli onori funebri riservati ai migliori. Gli rifiutarono l'aristeia perché combattendo con furia, come un uomo che è sviato dalla lyssa, aveva abbandonato il proprio posto.

mercoledì 26 maggio 2010

Integrazione?

goldie allesame

L'uomo del ritratto si chiama (a rigore, si chiamava) Te Aho-te-Rangi Wharepu e appartiene alla tribù degli Ngati Mauti. che sarebbero dei Maori della Nuova Zelanda. Era un vecchio capo Maori destinato a diventare ... centenario, un guerriero ai tempi delle "musket wars", negli anni trenta del 1800 e, più tardi nelle guerre contro gli inglesi. Era anche un buon architetto militare e, in quella veste, concepì le fortificazioni che diedero molto filo da torcere all'armata di sua maestà britannica nella battaglia di Rangiri, nel corso della quale rimase ferito. Era anche un architetto navale, un maestro d'ascia nella costruzione dei Waka, le grandi canoe maori da guerra. E, per finire, Wahrepu è stato anche il modello del pittore Frederick Goldie. Goldie era un tizio che, a dire il vero, fece un sacco di soldi con i suoi dipinti di Maori. E ancora oggi questi dipinti continuano a mostrare soprattutto una cosa: quanto sia paradossale la formula che prospetta ed auspica "l'integrazione degli indigeni". Quanto più l'altro cercherà di assomigliare al colonizzatore, tanto più si mostrerà come irrimediabilmente differente!

martedì 25 maggio 2010

Sta mentendo!

orson-welles (3)

"Se provate ad interrogarmi, mentirò. Il settantacinque per cento di ciò che dico nelle interviste è falso. Io sono come una gallina che protegge le sue uova. Non posso parlare. Devo tutelare il mio lavoro. L'introspezione per me è un male. io sono un medium, non un oratore. Come certi mistici orientali e cristiani, credo che il 'sé' sia una sorta di nemico. Il mio lavoro è ciò che mi permette di uscire da me stesso. Mi piace quello che faccio, non quello che sono... Sapete qual è il miglior servizio che chiunque potrebbe rendere all'arte? Distruggere tutte le biografie. Solo l'arte può spiegare la vita di un uomo - e non il contrario ".


- Orson Welles

lunedì 24 maggio 2010

Il Terzo Uomo

Non sapevo che avesse anche un testo!

"When a zith-er starts to play, You'll re-mem-ber yes-ter-day, In its
haunting strain, Vi-en-na lives a-gain, Free and bright and gay.
In your mind, a sud-den gleam, of a half for-got-ten dream, Seems to
glim-mer when you hear the third man theme
Once a-gain there comes to mind, Some-one that you left be-hind, Love
that some-how did-n't last, In that hap-py cit-y of the past
Does she still re-call the dream, That rap-ture so su-preme, When
first she heard the haunt-ing third man theme?
Carn-i-vals and car-ou-sels and fer-ris wheels and par-a-sols, The
Dan-ube nights, the danc-ing lights a-gain will shine. The zith-er's
sweet re-frain, keeps swirl-ing in your brain, like new May wine.
Strauss waltz-es, can-dle glow, and the laugh-ter of long a-go, Fill
the ma-gic chords and make it seem like to-day.
You nev-er know that you could be, En-chant-ed by a mel-o-dy. The
years will nev-er drive it out; You don't know why it's some-thing you
can't live with-out.
You hear it in the twi-light hush, and to the morn-ing traf-fic rush,
A song that's al-ways new, In your heart a part of you.
Oh, when a zith-er starts to play, You'll re-mem-ber yes-ter-day, In
its haunt-ing strain, Vi-en-na lives a-gain, Free and bright and gay.
In your mind the sud-den gleam, of a well re-mem-bered dream, Shines
so brightly when you hear the third man theeeeeeeeme."

domenica 23 maggio 2010

La mappa dell’utopia

califilm

Una mappa. Strana, come il sito da cui proviene. E' una mappa della California, certo, però è la mappa di Hollywood. O meglio, è la mappa dell'utopia hollywoodiana, così come nasce. E infatti data 1927, l'anno in cui viene tracciata dagli studi della Paramount. Le location che rappresenta ovviamente non possono ancora tenere conto dei film a venire, ragion per cui, ad esempio la foresta di Sherwood non corrisponde a quella che avrà luogo nel film su Robin Hood con Erroll Flynn, e via di seguito.
Così possiamo notare come il nord vicino al Lago Tahoe reca in sé la Siberia, le Alpi Francesi e la Svizzera. Il fiume Sacramento ha servito egregiamente da Mississippi, pericolosamente vicino, in questa geografia, ai fiumi dell'Alaska. Poco lontano, la costa del New England che confina a sud con ambienti ideali alle piene del Nilo. Ovviamente, a sud, cos'altro? Se non l'Africa? Anche se un po' confusamente vicina, forse troppo, alle Alpi Svizzere. Santa Barbara non è male per rappresentare la California di lingua spagnola. Anche meglio, se si pensa che poco a sud si estende la costa spagnola vera e propria. Un po' più giù, e un po' al largo, tutte le isole dei mari del sud e poco lontano le coste della Malesia. Venezia, quella italiana, se ne sta acquattata dentro la Venice californiana, poco distante dall'Olanda che sta stranamente a sud dell'Italia. Poi, più giù, alla rinfusa, il deserto del Sahara, il Mar Rosso e il Sud Africa.
Una mappa, fatta nel 1927 e che doveva servire da guida ai produttori per l'ambientazione dei loro film. Una mappa dell'Utopia!

venerdì 21 maggio 2010

Semplice

michaelcaine

“Non ignoro che non è sempre possibile fare quello che sarebbe necessario fare; so però bene che vi sono cose che è assolutamente necessario non fare giammai.”

- Sebastien Faure -

giovedì 20 maggio 2010

troppo lontano

Michele_di_Lando

«E' sempre una frazione del proletariato "nuovo" a provocare la crisi
rivoluzionaria (...). Furono gli artigiani nel 1871, gli operai
professionali nel 1917-21, gli operai specializzati dal 1960 al 1973.»


- Leggo questa premessa, dal Bollettino Critico di Rouen del 1980,
riportarto in cima ad uno scritto del "Collettivo TropLoin" che
conclude affermando di non giocarci su questo il "segreto
del capitalismo o della rivoluzione", ma di vedere solo delle categorie
in cui tutti gli altri salariati si possano riconoscere, dal momento
che certe categorie rappresentano una sorta di universale, di
universalizzante, Le categorie. Le categorie giocano - continua la
"lettera" - un ruolo decisivo nell'economia, e perciò nella società
retta dall'economia.
Le categorie, ed i loro nomi. Da un'altra parte leggo che una
categoria, 650 anni fa, si chiamava "bastardi". Almeno così argomenta
Robert Paris, in un suo scritto a proposito dei Ciompi. I lavoratori
fiorentini della lana che, nel 1378, furono i protagonisti di una
rivolta, una delle prime ad opera di ... salariati. "Ciompi", termine
che connotava non solo un mestiere ma anche uno strato sociale,
deriverebbe dal francese "Champi" (l'occupazione francese a Firenze ci
fu nel 1342-1343) ed esprimeva il disprezzo col quale gli appartenenti
alla categoria venivano considerati, oltre che sottolinearne
"l'origine oscura"! Presumibilmente, circa trent'anni prima, anche
Ciuto Brandini di professione scardassiere era stato apostrofato col
termine di "bastardo", mentre veniva arrestato, in piena notte,
insieme a suo due figli, dal capitano Nuccio da Gobbio.
Bastardi. Quasi settecento anni. E ancora bisogna aspettare!

mercoledì 19 maggio 2010

Ulteriori motivi per cui i poeti mentono

dylanthomas

Perché l'attimo
in cui la parola "felice"
si esprime,
non è mai l'attimo felice.
Perché all'assetato la sete
non consente di pronunciarla.
Perché in bocca al proletariato
la parola "proletariato" non compare.
Perché colui che dispera
non ha voglia di dire:
"Sono un disperato".
Perché orgasmo e "Orgasmo"
non sono compatibili tra di loro.
Perché il moribondo, lungi dal dichiarare:
"Adesso muoio",
non emette che un sordo rantolo,
a noi incomprensibile.
Perché sono i vivi
che rompono i timpani ai morti
con le loro angosciose notizie.
Perché le parole vengono troppo tardi,
o troppo presto.
Perché di fatto è un altro,
sempre un altro,
colui che parla,
e perché quello
di cui si sta parlando
tace.

da - La Fine del Titanic - di Hans Magnus Enzensberger

martedì 18 maggio 2010

Reds

amlabor

Detroit 1954 - In questa foto si esibiscono delle prove a carico. Così, accanto al "Manifesto Comunista" di Marx, ci sono una pistola ed un passaporto jugoslavo rilasciato a James Petroff - indirizzo sconosciuto.
Sono stati tutti trovati in un auto guidata da Petroff che si dirigeva, a detta della polizia, verso la sede della "D Electrical Equipment Company", dove era in corso uno sciopero. Altri quattro uomini che erano in auto con Petroff sono stati arrestati e interrogati circa lo sciopero che va avanti da cento giorni. Gli scioperanti sono tutti membri della "Indipendent Electrical Workers Union", la quale è stata espulsa dal CIO, cinque anni prima, con l'accusa di essere sotto il controllo dei comunisti.

lunedì 17 maggio 2010

Potere

zodiacvallejo

Vallejo, California, 1969.

Un insegnante di scuola superiore, Donald G. Haden, insieme alla moglie, è riuscito a decifrare un codice in cui si minacciavano omicidi di massa. Un codice di cui esperti della Marina e dell'FBI non erano riusciti a venire a capo dopo una settimana di tentativi.
Il messaggio cifrato era contenuto in una lettera, spedita a tre quotidiani, nella quale l'autore affermava di aver commesso recentemente tre omicidi.
Il codice - del quale se ne vedono nella foto le prime righe - permette di leggere:
"Mi piace ammazzare la gente perché è molto divertente, assai più divertente che sparare alla selvaggina nella foresta ... Quando morirò rinascerò in paradiso e tutti coloro che ho ucciso saranno i miei schiavi. Non vi dico il mio nome perché so che cercherete di rallentare o di fermare la mia raccolta di schiavi."

venerdì 14 maggio 2010

Scontro di Titani

estate scorsa

Improvvisamente - ma non troppo - molte estati fa, nel 1959, a Londra!
E' Katharine Hepburn, quella che digrigna i denti infuriata contro Elizabeth Taylor, la mano  minacciosamente aperta e alzata. Sullo sfondo, Montgomery Clift e il regista Joseph L. Mankiewicz  avvinghiati in quello che ha l'aria di voler essere un combattimento all'ultimo sangue. La battaglia - pare - ebbe luogo durante le riprese del film "Improvvisamente, l'estate scorsa", sceneggiato da Tennesse Williams.

giovedì 13 maggio 2010

Solarcon-6



Il 20 febbraio 1974, Dick era a casa per riprendersi dagli effetti del Pentothal di sodio, somministratogli dopo l'estrazione di un dente del giudizio. Andando ad aprire la porta per ricevere una consegna di analgesici supplementari, si accorse che la donna incaricata della consegna portava un ciondolo a forma di pesce. Dopo che se n'era andata, Dick cominciò ad esperire strane visioni di raggi laser, disegni geometrici, Gesù e l'antica Roma.
Con l'aumentare delle visioni, giunse alla conclusione - notevole - di essere stato contattato da una qualche forma di potere superiore che denominò Valis - l'acronimo di 'Vast Active Living Intelligence System'. Per cercare di capire meglio quello che gli stava accadendo, Dick cominciò a tenere un diario , l'esegesi, che, alla fine, arrivò a 8.000 pagine di speculazione religiosa.
Col passare del tempo, cominciò a sviluppare una visione sempre più paranoica. Credeva che Valis lo avesse specificamente contattato con lo scopo di arrivare all'incriminazione del presidente Richard Nixon, ed inoltre credeva di essere perseguitato sia dall'FBI che dal KGB.
Come risultato, il 15 agosto 1975 Dick scrive al quartier generale dell'FBI chiedendo la declassificazione del proprio file FBI - un file che getta una grande quantità di luce sull'uomo, sulle sue motivazioni, e sulle sue ossessioni.
Dick sapeva che ci doveva essere un file FBI sulla sua attività perché, come scrive nella lettera in cui richiede l'accesso ad esso: "Nei primi anni 'anni Cinquanta, due agenti del FBI, il signor George Scruggs e il signor George Smith, mi contattarono".
Senza dubbio, uno dei motivi principali per cui aveva attirato l'attenzione dell'FBI consisteva in una serie di lettere bizzarre che aveva scritto all'FBI stessa nei primi anni 1970, in cui parlava della sua personale conoscenza di una presunta cospirazione nazista che stava cercando di manipolare gli scrittori di fantascienza.
E lo scopo di tale manipolazione era ancora più strano: fare scoppiare una terza guerra mondiale infettando la popolazione americana con la sifilide. Il 28 ottobre 1972, Dick scrisse all'FBI:

"Sono un noto autore di romanzi di fantascienza, uno dei quali tratta della Germania nazista (si intitola "The man in the High Castle" e descrive un 'mondo parallelo' in cui tedeschi e giapponesi hanno vinto la seconda guerra mondiale ed hanno congiuntamente occupato gli Stati Uniti). Questo romanzo, pubblicato nel 1962 da Putnam e Co., ha vinto il Premio Hugo per il miglior romanzo dell'anno, e quindi è stato molto letto sia qui che all'estero; per esempio, un'edizione stampata in giapponese ha avuto diverse edizioni. Porto questo alla vostra attenzione perché alcuni mesi fa sono stato avvicinato da un individuo che ho ragione di credere appartenga ad una organizzazione segreta impegnata in politica, armi illegali, ecc, che ha fatto grande pressione su di me per inserire delle informazioni codificate nei miei futuri romanzi 'che verranno letti dalle persone giuste qua e là' - così come lui si è espresso. Mi sono rifiutato di farlo ".

Dick poi passa ad elaborare le sue teorie:

"Il motivo per cui vi sto contattando su questo è che ora sembra che altri scrittori di fantascienza potrebbero essere stati avvicinati da altri membri di questa organizzazione ovviamente anti-americana e potrebbero aver ceduto alle minacce e alle ingannevoli promesse che hanno fatto anche a me. Quindi vorrei darvi qualsiasi informazione e aiuto che posso in riguardo, e chiedo di essere contattato dal vostro più vicino ufficio il più presto possibile.
Sottolineo l'urgenza di questo perché neggli ultimi tre giorni mi sono imbattuto in un romanzo di fantascienza ampiamente distribuito, che contiene in sostanza la base per la codifica. Questo romanzo è "Camp Concentration" di Thomas Disch, che è stato pubblicato da Doubleday & Co.
P.S. Vorrei aggiungere: quello che mi preoccupa di più è che questa organizzazione segreta, la quale mi ha avvicinato, può essere neo-nazista, anche se non si identifica come tale. I miei romanzi sono estremamente anti-nazisti. Sono a conoscenza solo del codice di identificazione di questo individuo: Solarcon-6 ".

C'erano davvero degli elementi di estrema destra che tentavano di infiltrarsi nel mondo della fantascienza, come parte di una più grande cospirazione progettata per sostenere i loro obiettivi politici e le loro ideologie?
Dick sembrava avere intrapreso una crociata, dal momento che rivelava i suoi dati agli agenti dell'FBI. Inoltre, i record declassificati dell'FBI indicano che, solo pochi giorni più tardi, Dick aveva contattato un certo Ispettore Shine presso l'Ufficio dello Sceriffo di Marin County, San Rafael, California, a cui aveva rivelato ulteriori dettagli sul presunto complotto nazista:

"Come ricorderete, il 17 Novembre 1971, la mia casa al 707 di Hacienda Way, Santa Venetia, è stata derubata. L'ultima volta che ho parlato con voi, nel mese di febbraio di quest'anno, mi avete informato che il caso era stato chiuso, un uomo di nome Wade (Jerry Wade, credo) era stato arrestato con la pistola Ruger 22 di mia proprietà, rubata nel corso di questo furto. Sono stato in Canada e ora mi trovo nella California del sud, e quindi fuori dal mondo. Sono stati recuperati altri beni di mio possesso? Non potete dirmi di più, a questa data?
Mentre mi trovavo in Canada, evidentemente la mia casa è stata derubata di nuovo, nel marzo di quest'anno. Non sono venuto a conoscenza di questo fino a quando ciò che rimaneva delle mie cose è arrivato quaggiù; il mio agente immobiliare, la signora Annie Reagan, le aveva conservate e manca almeno tutto l contenuto di un'intera stanza, la camera da letto in cui era situato il sistema di controllo dell'antifurto, la sola stanza non coperta dallo scanner. Ovviamente è stata derubata da qualcuno che conosceva bene il sistema di allarme e sapeva come aggirarlo. Ricordo che l'ispettore Bridges pensava che il furto del 17 novembre fosse stato un lavoro fatto dall'interno, almeno in parte. Credo che questa ulteriore furto, nel marzo di quest'anno, lo dimostri. "

Dick aveva le sue teorie su chi era dietro le rapine e quali fossero le motivazioni:

"Solo due o tre persone, che posso ricordare, conoscevano la pianta del sistema di antifurto. Uno era Harold Kinchen, che al momento in cui mi sono trasferito era sotto inchiesta da parte dell'Air Force Intelligence ad Hamilton Field (il signor Richard Bader stava conducendo l'indagine; attraverso il sergente Keaton di Tiberon, mi ha chiesto di testimoniare. Aveva a che fare con un attentato all'arsenale dell'Air Force Intelligence ad Hamilton, avvenuto - ricordo - il primo gennaio di quest'anno).
Ho ragione di credere che quel Kinchen e l'organizzazione segreta a cui apparteneva erano coinvolti in entramb i furti avvenuti a casa mia, anche se le prove sembravano puntare più su Panthers e su Wade. Dico questo perché, ad Orange County dove vivo ora, sono venuto a sapere qualcosa circa l'organizzazione paramilitare clandestina di destra Minutemen qui - mi dicono confidenzialmente che la mia descrizione degli eventi a proposito del furto in casa mia, i metodi usati, le attività di Harry Kinchen in particolare, tutto suona per loro come la controparte di lassù di quest'organizzazione, possibilmente un gruppo neo-nazista.
Recentemente, ho ottenuto, per caso, nuove informazioni su Kinchen e soci, e la teoria dell'organizzazione neonazista sembra rafforzata. In questo caso, la rapina di novembre era di natura politica ed era più di una rapina. Ho pensato a questo per qualche tempo, ma fino ad ora ha avuto meno motivi per esserne sicuro.
Per quanto riguarda il motivo dell'assalto, non sono del tutto sicuro. Forse aveva a che fare con i miei romanzi pubblicati, uno dei quali trattava della Germania nazista - è stato estremamente anti-nazista, e ad ampia diffusione. So per certo che Harry Kinchen ed i parenti giapponese che aveva tramite sua moglie Susan, lo avevano letto. La suocera giapponese di Kinchen, la signora Toni Adams, aveva letto il romanzo in edizione giapponese.
Al di là di ogni dubbio, Kinchen è un fervente nazista addestrato all'uso delle armi, agli esplosivi, alle intercettazioni telefoniche, alla chimica, alla psicologia, tossine e veleni, all'elettronica, alle riparazioni auto, al sabotaggio, alla fabbricazione di stupefacenti. Il signor Bader è ovviamente consapevole di tutto questo. Non l'ho comunicato a nessuno, perché ho temuto per la mia vita, e per il fatto che Kinchen ha esercitato pressioni coercitive, sia fisiche che psicologiche, su di me per mettere informazioni segrete codificate dentro miei scritti a venire, 'per essere lette dalla gente giusta qua e là', come diceva lui, cioè i membri della sua organizzazione sovversiva.
Come ho detto lo scorso novembre, lui ha accidentalmente risposto ad una telefonata proveniente da me con un segnale di codice. In seguito ha ammesso di appartenere ad una organizzazione segreta 'mondiale' e mi ha dato alcuni dettagli ".

Poi, la storia di Dick si fa ancora più strana, se possibile:

"Le informazioni in codice, che Kinchen voleva mettessi nei miei romanzi (ho ovviamente rifiutato, e per questo sono fuggito in Canada) avevano a che fare con un presunto nuovo ceppo di sifilide che spopolasse gli Stati Uniti, tenuta top secret dalle autorità statunitensi; essa non può essere curata, distrugge il cervello, ed è a rapido effetto. La malattia, ha sostenuto Kinchen, è stata portata deliberatamente dall'Asia da parte di agenti del nemico (non specificato), ed è in realtà un'arma della Terza Guerra Mondiale, che è iniziato, che viene usata contro di noi.
In una recente discussione riservata, che ho avuto con il mio editore a Parigi, un caro amico, questo editore ha confermato la mia convinzione che permettere la stampa di tali informazioni codificate sarebbe un disastro per questo paese. Questi neo-nazisti, o quel che sono, potrebbero 'rompere' il proprio codice e rendere pubblica questa informazione falsa, e ciò creerebbe isteria di massa e panico.
Ovviamente, non esiste una simile malattia incurabile, nonostante le voci che abbiamo sentito da uomini dei Servizi di ritorno dal Viet Nam. Ho contattato l'FBI su consiglio del mio amico editore, ma mi sono sentito in dovere di contattare anche voi. Potreste titenere necessario passare queste informazioni sulle informazioni codificate nei romanzi al signor Bader".

In una postilla, Dick concludeva: "Harold Kinchen mi presentò a un solo individuo, che mi chiese di scrivere per le sue pubblicazioni underground pornografiche; ho rifiutato. Per caso, di recente ho appreso che questo uomo, 'Doc' Stanley di Corte Madera, aveva frequentato i corsi sui discorsi di Hitler quando era al college alla University of Chicago, sostenendo quelle dottrine e facendone pubblica lettura. Né Stanley né Kinchen mi hanno parlato di questo."

Interrogato anni dopo, circa il furto con scasso, Dick ammetteva: "Tutta quella cosa mi riempie di una grande quota di ansia. Cerco di non pensarci." Tuttavia, egli approfondirì il suo rapporto con l'FBI e con gli agenti Smith e Scruggs.
Quando gli viene chiesto di confermare alcune delle voci che dicono le sue storie di fantascienza degli anni 1950 erano considerate sovversive e avevano creato problemi per lui con le autorità, Dick dichiara:
"Hanno fatto di più. Mi hanno fatto molte visite amichevoli il signor Smith e il signor Scruggs del FBI ... Sono venuti a casa mia ogni settimana per quella che sembrava un'eternità e per sempre e per sempre ... io onestamente mi aspettavo di essere chiamato prima dalla Commissione per le attività anti-americane ... Anni dopo , ho scritto via per avere il mio file FBI in base al Freedom of Information Act. Sapete cosa c'era dentro? Cose come: '... ha una lunga barba e ha frequentato l'Università di Vancouver'. Ho tenuto una conferenza lì. Mi è stata concessa la laurea honoris causa ed ero ospite del club di facoltà. L'hanno fatto suonare come se vendessi droga nascosto nell'ombra".

Ma che cosa avevano da dire gli agenti del governo sulle strane teorie di Dick, relative ad una grande cospirazione legata alla fantascienza da parte di simpatizzanti nazisti implicati in un complotto per scatenare una terza guerra mondiale infettando la popolazione con la sifilide?

Erano solo il risultato del consumo eccessivo di droga insieme ai suoi amici beat (l'LSD lo ha preso una o due volte, fumava la marijuana e consumava anfetamine ed è stato un tossico-dipendente per molti anni)? Oppure c'era un briciolo di verità in quelli che sembravano folli proclami? Non vi è alcun dubbio che il riassunto delle teorie ufficiali di Dick sono state diffuse all'interno dell'FBI, come dimostra ampiamente un memorandum del 21 novembre 1972:

"DICK ha detto che KINCHEN gli telefonò in una sola occasione. Quando DICK ricompose il numero di KINCHEN subito dopo aver terminato la telefonata, DICK ha detto che pensava KINCHEN gli avesse dato il nome in codice di 'Solarcon 6'. Ha detto che non era certo di quanto era stato detto e non sapeva come mai era stato dato un nome in codice. KINCHEN sosteneva di essere un membro di una 'organizzazione mondiale segreta della sanità', e che era stata rintracciata paresi, un presunto ceppo nuovo della sifilide per spopolare gli Stati Uniti, che causava morte rapida ".

I file FBI aggiunge: "KINCHEN sosteneva che paresi è stato l'inizio della Terza Guerra Mondiale, che DICK non aveva molto da vivere, e voleva che DICK mettesse nomi in codice fantascientifici, in uno qualsiasi dei suoi romanzi futuri. KINCHEN ha anche detto a DICK che se DICK fosse morto, 'essi' avrebbero continuato i suoi romanzi ed 'essi' avrebbero messo i nomi in codice in tali romanzi. DICK ha detto di non sapere a chi KINCHEN si riferiva con 'loro' o quale era lo scopo dei nomi in codice. Credeva che KINCHEN aveva probabilmente letto il romanzo di fantascienza Camp Concentration, che era una storia che riguardava paresi."

Ulteriori note FBI mettono in chiaro, tuttavia, che dopo aver parlato con Dick, l'FBI ha concluso che qualsiasi indagine in profondità, a partire delle sue affermazioni, è stata ritenuta del tutto ingiustificata.
Anche se Dick ha continuato a credere nella storia di Solarcon-6, aveva evidentemente rinunciato a convincere l'FBI. Sua moglie Tessa ha ricordato che "Phil mi ha detto che aveva solo mandato le prime tre o quattro lettere, e poi ha smesso, perché l'FBI aveva perso interesse per il caso".

Philip K Dick muore d'infarto nel 1982 all'età di 53 anni.

(da : Science Fiction Secrets: From Government Files and the Paranormal by Nick Redfern )

mercoledì 12 maggio 2010

Accertamento di Identità

dante
Questo non è Dante.
Questo è un ritratto fotografico di Dante.
Questo è un film in cui compare un attore che pretende di essere Dante.
Questo è un film in cui Dante recita la parte di Dante.
Questo è un uomo che sogna Dante.
Questo è un uomo di nome Dante ma che Dante non è.
Questo è un uomo che scimmiotta Dante.
Questo è un uomo che si fa passare per Dante.
Questo è un uomo che sogna di essere Dante.
Questo è un uomo che somiglia talmente a Dante da non poterli distinguere.
Questo è il manichino in cera di Dante.
Questo è un gemello, una parodia, un sosia.
Questo è un uomo che si prende per Dante.
Questo è un uomo che tutti, eccetto Dante, credono che sia Dante.
Questo è un uomo che tutti credono sia Dante, ma lui stesso non ci crede.
Questo è un uomo che nessuno, eccetto Dante, crede che sia Dante.
Questo è Dante.
da - La Fine del Titanic - di Hans Magnus Enzensberger

martedì 11 maggio 2010

… gruppuscoli isolati

grecia

Delle proteste in Grecia, da qualche giorno non se ne sente più parlare. Evidentemente, come riporta in coro tutta la stampa internazionale, si trattava solo di pochi provocatori criminali. Del resto lo si vede benissimo nella foto qui sopra!

lunedì 10 maggio 2010

I fatti di Maggio



E' una mattina di lunedì a Barcellona, lunedì 3 maggio 1937, quando Eusebi Rodríguez Salas (detto "el Manco"), ex-anarchico, ex-poumista e, adesso, militante del PSUC e commissario generale dell'ordine pubblico arriva in Placa de Catalunya, con tre camion pieni di guardie d'assalto, davanti al palazzo della "Telefonica". L'edificio è controllato dalla CNT, fin dal 19 luglio del 1936, quando, armi alla mano, è stato confiscato all'American Telegraph & Telephon. "El Manco" reca un ordine scritto da Artemi Aiguader, Ministro dell'Interno, in cui si accusa il comitato che gestisce i telefoni di abusare della sua posizione di controllo delle comunicazioni telefoniche. E' giocoforza che si arrivi subito al confronto armato. Polizia e militanti del PSUC e dell'UGT, da una parte, e anarchici e POUM, dall'altra.
Viene dichiarato, seduta stante, lo sciopero generale. Tram e trasporti pubblici smettono di funzionare.Barricate dovunque. In serata, il presidente della Generalitat Catalana Lluís Companys, arriva a Barcellona, dopo essersi consultato con il presidente del governo centrale, Largo Caballero. Alle 8 di sera, Companys convoca una riunione straordinaria del Consiglio della Generalitat. La riunione, che dura fino al mattino successivo, stabilisce di fortificare il palazzo della Generalitat. Sempre nella stessa serata, si riuniscono i comitati regionali della CNT, della FAI, della Gioventù Libertaria ed il comitato esecutivo del POUM. I rappresentanti del POUM dichiarano che è arrivato il momento di lottare fino alla fine, ma i dirigenti della CNT e della FAI non sono d'accordo e decidono di lavorare alla pacificazione. Intanto gli scontri si sono estesi alle altre località della Catalogna.

Martedì, ci sono scontri armati alle porte del palazzo della Generalitat, fra polizia e anarchici. Il mattino escono tutti i giornali, senza che, però, se ne possa garantire né la distribuzione né la vendita. Tutta la stampa invoca il buon senso e la pacificazione fra le parti in lotta.
"Solidaridad Obrera" - organo della CNT - evita di riferire la maggior parte dei fatti del giorno prima, salvo un accenno in ottava pagina, e non dice una parola delle barricate che coprono tutta la città. Gli scontri più sanguinosi hanno luogo nel quartiere di Sant Andreu, al Poble Nou, al Parallel, in placa Palau, nel parco della Ciutadella, nella parte basse di Via Laietana, intorno a placa Urquinaona e in tutte le vie intorno al palazzo del governo. Dalle finestre degli alberghi COlon e e Victoria, le guardie sparano contro la Telefonica. Le forze governative e il PSUC occupano alcune parti del centro, mentre gli anarcosindacalisti e i loro alleati controllano la maggior parte della città, e in più l'artiglieria di Montjuic.
All'una del pomeriggio, viene emanata dal governo una nota ufficiale in cui si dichiara che è stato affidato ad Artemi Aiguader, del Consiglio di Sicurezza per gli Interni, il compito di imporre la pace, e che per tale motivo verrà richiesta la collaborazione della popolazione.
Sono le sette meno un quarto di sera, quando arrivano al palazzo della Generalitat, il ministro della giustizia del governo centrale, Garcia Oliver, e Marianet Vazquez del comitato nazionale della CNT, accompagnati da Diego Abad de Santillàn, che è stato ministro dell'economia e che rappresenta il comitato regionale, e da Alfonso della federazione locale. Tutti anarchici che rivestono un'importanza significativa. Poco dopo arrivano Hernandez Zancajo e Pacual Tomàs, della commissione esecutiva della UGT, e Munoz, anche lui della UGT, per la segreteria regionale. Tutti, si riuniscono nell'ufficio del presidente Companys.
Alle nove e mezza, alla radio, Garcia Oliver tiene un discorso sentimentale, dove dice per due volte che "si inchina davanti ai morti per baciarli" (questo discorso verrà riportato, successivamente, con scherno, come "la leggenda del bacio"). Tutti raccomandano la calma e invocano la fine degli scontri. La crisi del governo è un fatto compiuto e si è deciso, pertanto, di formare un nuovo governo provvisorio con le stesse forze che hanno partecipato al governo precedente.

Mercoledì, la maggior parte dei giornali non esce, la città si sveglia in una relativa calma. A metà mattinata si verificano scontri, in particolare in placa Catalunya e nelle zone vicine al palazzo del governo. Mezzi blindati avanzone per le ramblas, sparando con le mitragliatrici. Gli scontri di questi giorni non sono avvenuti intorno ai centri ufficiali, protetti dalla polizia, quanto, piuttosto, intorno ai centri vitali delle rispettive organizzazioni.
I negozi che avevano aperto, sono chiusi. Gruppi armati fermano i passanti e chiedono le tessere sindacali. La polizia ha sequestrato la redazione e la tipografia de "La Batalla", giornale del POUM, compiendo molti arresti e confiscando fucili e bombe a mano.
A mezzogiorno, una nota ufficiale informa della nomina del nuovo governo della Catalogna, composta da Carles Martí Feced, di Esquerra Republicana de Catalunya, da Valeri Mas, segretario del Comitato Regionale della CNT, da Antoni Sesé, segretario generale della UGT e da Joaquim Pou, della Unió de Rabassaires. Quando Antonio Sesé si dirige al palazzo del governo, per prendere possesso del suo ufficio, la sua automobile viene attaccata davanti alla sede del sindacato degli spettacoli pubblici della CNT. Muore subito dopo.
Questa notizia, insieme a quella della morte di Domingo Ascaso Abadía, provoca l'indignazione generale e l'intensificazione dei combattimenti. Vengono assassinati, in questa giornata, Camillo Berneri e Francesco Barbieri, due intellettuali anarchici italiani. Il giorno precedente è stata perquisita la loro casa, in placa de l'Angel, con l'intento di sequestrare il testo del libro che Berneri sta scrivendo. Alle sei di sera dell'indomani si presentano una dozzina di individui armati, fanno uscire i due anarchici e li uccidono con un colpo alla nuca, per strada.
Visto che Sesé non poteva più accedere alla sua carica di ministro della Generalitat, l'UGT sceglie Rafael Vidiella, come sostituto.
Intanto, si compiono diversi tentativi di assalto da parte di vari gruppi: al palazzo di giustizia, al commissariato generale per l'ordine pubblico, alla caserma della guardia nazionale repubblicana (il nuovo nome della guardia civil), al sindacato unico della sanità, alla federazione locale della gioventù libertaria, al comitato regionale della CNT.
Il gruppo "Los Amigos de Durruti" pubblicano un foglio che provi a dare un contenuto rivoluzionario radicale alla lotta anarchica nel fuoco degli scontri. Il tentativo viene immediatamente sconfessato dai comitati regionali della CNT e della FAI.
In serata, al porto di Barcellona arrivano due navi da guerra repubblicane che si pongono sotto il commando del governo, cosa che implica il coinvolgimento del governo centrale nel conflitto. Infatti questi si assume il potere sull'ordine pubblico in Catalogna e nomina delegato dello Stato il tenente colonnello Alberto Arrando, comandante delle forze di sicurezza e di assalto.
Nel mentre, lo stesso governo della repubblica, designa il generale Pozas alla carica di comandante della quarta divisione militare. Così, il governo catalano perde in un colpo solo due importanti poteri: l'ordine pubblico e la difesa!
Il nuovo delegato esige che tutte le organizzazioni depongano le armi. Nel pomeriggio, dai microfoni installati nel palazzo della Generalitat parlano alla popolazione i vari leader: Vidiella per l'UGT, Vàzquez per la CNT, Tarradellas per l'ERC, Herrera per la CNT, Valdés, Colomer e Ardiaca per il PSUC e Frederica Montseny, in qualità di ministro della Repubblica, per la CNT - c'è da dire che l'automobile della Montseny era stata attaccata qualche ora prima.
Prima di mezzanotte, le commissioni competenti per l'UGT e la CNT hanno emesso congiuntamente una nota in cui si ordina a tutti i loro iscritti di interrompere le ostilità. Nel frattempo, le forze della 26.ma divisione della CNT, comandata da Gregori Joveer e da Maxìmo Franco, e gli elementi della 29.ma divisione del POUM che si sono concentrati a Barbastro per marciare su Barcellona, si sono fermati a Binefar, persuasi dai delegati del comitato regionale della CNT e da Juan Manuel Molina, sottosegretario alla difesa della Generalitat, che hanno chiesto di evitare ogni aggressione.

Giovedì, a Barcellona, molti lavoratori non coinvolti politicamente o ideologicamente con nessuna delle due parti, obbedendo alle indicazioni delle organizzazioni sindacali, si sono recati al lavoro. Ma, con l'eccezione dei negozi di alimentari, tutta la città è rimasta ferma.
Nelle prime ore del giorno, la calma è totale, ma verso mezzogiorno riprendono le schermaglie, più intense in alcune zone, senza raggiungere i livelli delle giornate precedenti.
La peculiarità di questa giornata è data dalla presenza di alcuni franchi tiratori, furtivi e solitari, al margine di qualsivoglia gruppo ideologico, che combattono la loro guerra personale, approfittando della confusione generale.
Alle tre e mezzo del pomeriggio, il presidente Companys parla alla radio e comunica alla popolazione che il generale Pozas, comandante della quarta divisione, ha assunto tutte le funzioni della difesa della Catalogna, riconoscendo in tal modo la perdita totale del potere militare da parte della Generalitat.
Nel tardo pomeriggio, il nuovo ministro, Marti Feced, prende possesso del Ministero della Sicurezza Interna, al posto di Artemi Aiguader. Il sindaco di Barcellona, Hilari Salvador, a mezzogiorno aveva ricevuto i giornalisti e, senza menzionare i fatti, aveva semplicemnte lodato "il perfetto funzionamento dei servizi sanitari al momento della raccolta dei feriti e dei cadaveri".
Nel pomeriggio, c'è stata una riunione speciale dell'UGT che ha nominato José del Barrio nuovo segretario generale e ha deciso di espellere dal sindacato i dirigenti del POUM: "Considerando che il Partito Operaio di Unificazione Marxista è stata l'organizzazione promotrice del movimento contro-rivoluzionario di questi giorni ... e considerando anche che il POUM non si è schierato dalla parte del governo legittimo della Generalitat, né ha sconfessato quei suoi militanti che partecipano al movimento sovversivo, il Comitato della Catalogna dell'UGT decide, all'unanimità, che siano immediatamente espulsi da detta organizzazione sindacale tutti i dirigenti del POUM...".
Alle undici e mezza di sera, dai microfoni ufficiali, installati presso il Ministero della Sicurezza Interna, viene emessa la seguente nota: "Le Pattuglie di Controllo, d'accordo con le organizzazioni che le integrano, hanno deciso di sostenere il Governo legittimo della Generalitate si sono messe a disposizione del delegato del Governo centrale, il tenente colonnello Arrando, per agire secondo le sue disposizioni e per conseguire il trionfo della causa antifascista."
Così, l'unica forza davvero organizzata, fra gli insorti, le Pattuglie di Controllo, sorte spontaneamente durante le giornate della rivioluzione del luglio 1936, si davano per vinte. Era più una resa, che un'adesione! Un mese dopo, il 6 giugno del 1937, le Pattuglie di Controllo verranno definitivamente sciolte.

Venerdì, a Barcellona, prima del sorgere del sole, la radio trasmette una nota della CNT che chiede "il ristabilimento completo della normalità". Gli anarchici chiedono al governo che tutti lascino le barricate, che vengano messi in libertà tutti gli ostaggi e che si rinunci da entrambe le parti a qualsiasi rappresaglia.
Alle cinque del mattino, in teoria, queste proposizioni sono state accettate. Quel giorno la normalità sarebbe stata quasi assoluta, in tutta la città, e già dalle prime ore i servizi pubblici hanno cominciato a funzionare. La maggior parte dei negozi hanno alzato le serrande e le persone hanno cominciato a muoversi per le strade. Molte fabbriche, ed il porto, hanno ripreso le loro attività, anche se in molte zone si è deciso di tornare al lavoro il lunedì successivo.
Nella fabbrica "España Industrial", a Sants, avviene un curioso incidente: gli operai che vanno a lavorare si accorgono che all'interno dell'edificio si trovano imprigionate circa 230 guardie civili, concentrate lì dopo lo "sgombero" di alcune caserme prese dagli insorti. Gli operai si rifiutano di riprendere il lavoro finché il comitato di controllo dell'impresa non li rilasci.
In ogni caso, ci sono ancora sparatorie, a Sant Andreu dove muore un uomo, e c'è un tentativo di attentato contro l'auto della Montseny, su cui viaggiava accompagnata dal segretario del comitato nazionale della CNT, Vazquez, e da Baruta, segretario della ministra, che viene ferito da un gruppo di militanti del PSUC che controllava una barricata sulla Diagonal,
Nelle prime ore del mattino, il comandante Emilio Menendez viene nominato Commissario generale di ordine pubblico al posto di Rodriguez Salas. Nel commisariato, all'una del pomeriggio, rimangono ancora 206 detenuti per motivi relativi agli scontri, evidentemente tutti contrari alle forze governative. Vengono rilasciati per ordine del nuovo commissario
Alle sei, arriva da Valencia il tenente colonnello Emilio Torres, nominato dal governo centrale capo superiore della polizia di Barcellona. E José M. Díez, nuovo commissario generale della prefettura.
Tra le otto e le nove, arrivano da Valencia ottanta camion (qualcuno parla di 120) pieni di guardie d'assalto - che fa un totale di cinquemila circa - e due compagnie motorizzate che sfilano, come si farebbe in una città conquistata. Nel passare davanti alla sede del comitato regionale della CNT, in via Laietana, vengono fatti segno a qualche revolverata.
La giornata finisce con un manifesto del comitato regionale della CNT-FAI dove si dichiara "la volontà unanime di collaborare con la maggior efficacia e lealtà per ristabilire l'ordine pubblico in Catalogna" e, quindi, si offre la propria collaborazione al governo della Generalitat e al nuovo delegato all'ordine pubblico, chiedendo "Unità e fiducia, lealtà ed uguaglianza di diritti e doveri per tutti i settori antifascisti e tutte le organizzazioni."

Sabato, Barcellona è assolutamente normale ma gli animi non si sono calmati. La situazione è quella di vincitori e vinti! Le guardie arrivate da Valencia passeggiano a gruppi per la città, in modo provocatorio, come pacificatori vittoriosi. Gli insorti che hanno rifiutato di consegnare le armi e di farsi disarmare danno luogo ad alcuni incidenti in cui si contano ancora dei morti, dal momento che le guardie strappano le tessere della CNT.
I giornali sono usciti normalmente, e "Treball", organo del PSUC, segnala il POUM come maggior responsabile dei fatti. Anche "La Batalla" (stampato in un'altra tipografia, dopo il sequestro) e "Solidaridad Obrera" raccomandano di abbandonare la lotta e di riprendere il lavoro.
I combattimenti sono finiti e hanno lasciato sul terreno cinquecento morti e oltre mille feriti.
Da questo momento la strada per la repressione stalinista sarà tutta in discesa.
E il POUM verrà dichiarato fuorilegge.

domenica 9 maggio 2010

Crolli

Asteroid460

Dal momento che i comunisti di sinistra identificano la decadenza del capitalismo con la fase imperialistica, la teoria più astratta di Grossman che si intreccia alla caduta tendenziale del saggio di profitto, così come viene espressa nel Capitale di Marx, viene adottata con entusiasmo da molti comunisti dei consigli, e più in particolare da Mattick. Contro questa corrente, Pannekoek mette a punto un'importante critica.
Ne "La teoria del crollo del capitalismo", oltre a mostrare come Grossman abbia deformato Marx, facendo uso di citazioni mirate, Pannekoek sviluppa un discorso che va oltre l'oggettivismo marxista. Anche se nel suo approccio egli continui a credere nel declino del capitalismo, comincia a produrre un attacco critico alla separazione dell'economia, dalla politica e dalle lotte: "L'economia in quanto totalità degli uomini che lavorano e soffrono per soddisfare i loro bisogni e politica (in senso lato) in quanto azione e lotta di questi uomini, come classe, al fine di soddisfare i medesimi bisogni, costituiscono un unico campo unificato e si sviluppano secondo delle leggi". Così Pannekoek insiste sul fatto che il crollo del capitalismo è inseparabile dall'azione del proletariato in una rivoluzione sociale e politica. Il dualismo, così come deriva dalla visione del crollo del capitalismo visto come totalmente separato dalla sviluppo della soggettività rivoluzionaria del proletariato, significa che se la classe operaia è considerata necessaria per fornire forza alla rivoluzione, ciò non garantisce che sia in grado di creare un nuovo ordine, in seguito. Ragion per cui "un gruppo rivoluzionario, un partito che ha come obiettivo il socialismo, avrebbe lo scopo di emergere come un nuovo potere amministrativo in grado di soppiantare il vecchio potere, al fine di introdurre una qualche variante di economia pianificata. La teoria della catastrofe economica è così apparecchiata per quegli intellettuali che riconoscono la natura insostenibile del capitalismo e che vogliono un'economia pianificata da leaders ed economisti capaci". Pannekoek nota, altresì, una cosa che vediamo ripetersi anche oggi: l'attrazione per la teoria di Grossman, o per altre simili teorie del crollo, al momento in cui si verifica un'assenza di attività rivoluzionaria. C'è la tentazione, per coloro che si definiscono rivoluzionari, di: "... sostituire alle masse abbrutite una bella catastrofe economica, di modo che così, esse alla fine emergano dal loro sonno ed entrino in azione. La teoria che il capitalismo sia ormai entrato nella sua crisi finale prevede anche una confutazione semplice e decisiva delle riforme e di tutti i programmi di partito che danno priorità ai lavori parlamentari e all'azione sindacale. Una così semplice dimostrazione empirica e della necessità di una tattica rivoluzionaria deve essere accolta con simpatia dai gruppi rivoluzionari. Ma la lotta non è mai semplice o empirica; anche la lotta teorica a colpi di prove e di ragioni ..." Ma, prosegue Pannekoek, l'opposizione alla tattica riformista non dovrebbe essere basata sulla natura dei tempi in cui viviamo, ma piuttosto sugli effetti pratici di simili tattiche. Non è necessario credere in una crisi definitiva per giustificare una posizione rivoluzionaria, il capitalismo va di crisi in crisi ed il proletariato apprende attraverso le sue lotte. "In questo processo si compie la distruzione del capitalismo. L'autoemancipazione del proletariato è il crollo del capitalismo."

venerdì 7 maggio 2010

Non è un pranzo di gala!



" Una rivoluzione memorabile ed eternamente benedetta che lavò via un migliaio di anni di scelleratezze con un'onda di marea di sangue - una sola: il saldo di un antico debito, vecchio di dieci secoli di torti, di vergogne e di miserie - che solo all'inferno si potrebbe trovare qualcosa di simile - pagato al prezzo di mezza goccia di sangue per ciascun barile dello stesso, spremuto per mezzo di lente torture ai danni di un intero popolo. Sì, ci sono stati due regni di terrore - se vogliamo - ma dobbiamo ricordare e considerare che uno ha ucciso con cuore e passione, l'altro con spietato sangue freddo; uno è durato pochi mesi, l'altro è andato avanti per mille anni; uno ha causato la morte di diecimila persone, l'altro ne ha uccisi cento milioni; ma tutti i nostri brividi sono riservati agli orrori del terrore minore, per così dire; ma cos'è l'orrore di una decapitazione, in confronto ad una vita di stenti, di freddo, di insulti, di crudeltà, di strazio? Che cos'è una morte veloce, fulminea, in confronto a quella consumata al fuoco lento di un rogo? Un cimitero cittadino potrebbe contenere tutte le bare che quel breve terrore ha riempito - e che ci hanno così diligentemente insegnato a deplorare - ma non basterebbe l'intera Francia per contenere tutte le bare riempite da quel terrore ben più antico e reale, di cui non comprendiamo la vastità e alle cui vittime non riserviamo la pietà che meritano."

Da Mark Twain, "Un americano alla corte di re Artù"

giovedì 6 maggio 2010

Atene



parla un impiegato della banca bruciata: le responsabilità della tragedia

Sento l'obbligo, riguardo i miei colleghi che sono morti ingiustamente oggi, di parlare chiaro e di dire delle verità oggettive. Sto inviando questo messaggio a tutti i media. Qualcuno che mostri ancora un po di coscienza potrebbe pubblicarlo. I restanti possono continuare a tenere gioco al governo.

I pompieri non hanno mai rilasciato alcuna licenza operativa per l'edificio in questione. L'accordo per operare era sottobanco, come praticamente succede per ogni azienda e compagnia in Grecia.

L'edificio in questione non ha nessun meccanismo di sicurezza anti-incendio, nè pianificati nè istallati, non ha spruzzatori a soffitto, uscite d'emergenza o idranti. Ci sono solo degli estintori che, naturalmente, non possono essere d'aiuto quando hai a che fare con incendi estesi in un edificio che è stato costruito con standard di sicurezza ormai obsoleti.

Nessuna filiale della banca Marfin ha membri dello staff addestrati per casi di incendio, e nemmeno all'uso dei pochi estintori presenti. La dirigenza usa addirittura come un pretesto l'alto costo di un simile addestramento e non prende le misure basilari per proteggere il suo staff.

Non c'è mai stata una singola esercitazione di evacuazione in nessun edificio da parte dei lavoratori, nè c'è stata alcuna sessione di addestramento da parte dei pompieri per dare istruzioni su come comportarsi in situazioni come queste. Le uniche sessioni di addestramento che hanno avuto luogo alla Marfin Bank riguardano scenari di azioni terroristiche e specificatamente la pianificazione della fuga dei dirigenti della banca dai loro uffici in situazioni del genere.

L'edificio in questione non ha speciali stanze per ripararsi nei casi di incendio, nonostante la sua struttura sia veramente vulnerabile in simili circostanze e nonostante fosse riempita di materiali dal pavimento al soffitto. Materiali che sono molto infiammabili, come carta, plastica, cavi, mobili. L'edifcio è oggettivamente non idoneo ad ospitare una banca proprio a causa della sua costruzione.

Nessun membro della sicurezza ha alcuna conoscenza di primo soccorso o di spegnimento di incendi, nonostante siano praticamente sempre incaricati della sicurezza dell'edifcio. Gli impiegati della banca devono trasformarsi in pompieri o security in base ai capricci del signor Vgenopoulos [padrone della banca].

La dirigenza della banca ha diffidato gli impiegati dall'andarsene oggi, nonostante lo abbiano persistentemente chiesto autonomamente fin da questa mattina presto - mentre hanno anche costretto i dipendenti a bloccare le porte e hanno più volte confermato al telefono che l'edificio sarebbe rimasto chiuso tutto il giorno. Hanno anche bloccato l'accesso a internet per evitare che gli impiegati comunicassero con il mondo esterno.

Da diversi giorni c'è stato un completo terrorizzare gli impiegati riguardo alle mobilitazioni di questi giorni con la "proposta" a voce: o lavori o sei licenziato!

I due poliziotti in borghese che sono in servizio nella filiale in questione per prevenire eventuali rapine non si sono fatti vedere oggi, nonostante la dirigenza della banca abbia verbalmente assicurato agli impiegati che sarebbero stati presenti.

E per concludere, signori, fate dell'autocritica e smettetela di delirare fingendo di essere scioccati. Voi siete responsabili di quello che è successo oggi e in ogni stato legittimo (come quelli che vi piace citare di tanto in tanto come esempio da seguire nei vostri show televisivi) sareste stati già arrestati per le questioni di cui sopra. I miei colleghi oggi hanno perso le loro vite per cattiveria: la cattiveria della Marfin Bank a del signor Vgenopoulos che ha affermato esplicitamente che chiunque non sarebbe venuto al lavoro oggi [giorno di sciopero generale] avrebbe fatto meglio a non presentarsi al lavoro domani.

Un dipendente della Marfin Bank

mercoledì 5 maggio 2010

Almas sin Fronteras


Almas sin fronteras / Souls without borders from ibonolas on Vimeo.
Ne rimangono - o, quantomeno, sono riusciti a ritrovarne - solo 12!
Dodici, dei duemilaeottocento volontari che dagli Stati Uniti si imbarcarono per la Spagna. Partirono da New York, nel dicembre del 1936, violando il divieto, fatto dal governo americano, di partecipare a quella guerra al di là dell'oceano. Ne morirono più di mille, da quel giorno e fino al marzo del 1938, quando gli accordi internazionali decisero che era il momento di rimandarli a casa. Per la prima volta, nella storia degli Stati Uniti, bianchi e neri avevano combattuto insieme, negli stessi reparti, fianco a fianco. Ne rimangono dodici, almeno al 1996, anno in cui è stato girato questo "Anime senza Frontiere". Dodici a raccontare di un passato che non
passa e che continua, così facendo, a dare loro un futuro. Ancora, finché c'è fiato.

martedì 4 maggio 2010

Esegesi

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Dopo una vita intera di scrittura spesa ad esplorare il futuro, le regioni più lontane dello spazio e la vita dopo la morte, un'opera postuma di Philip K. Dick porterà i lettori su un territorio alieno
diverso: l'interno della mente dell'autore.
Dick, morto nel 1982, ha speso molti anni della sua vita combattendo con quelle che lui considerava visioni religiose, e che aveva cominciato a farne esperienza fin dal 1970. Aveva registrato le sue reazioni e i suoi tentativi di decifrare queste visioni spirituali in un lavoro da lui chiamato "esegesi", che constava di 8.000 pagine, o più.
Anche se pochi hanno letto l'opera e ancora meno l'hanno pienamente compresa, l'editore Houghton Mifflin Harcourt prevede di pubblicare "l'esegesi di Philip K. Dick" in due volumi a cura di Jonathan Lethem e di Pamela Jackson.
Lethem, autore di romanzi come "La Fortezza della Solitudine", e che ha scritto spesso su Dick, ha dichiarato in un'intervista telefonica che esita a descrivere "esegesi" come un libro.
"Il titolo che gli ha dato, 'esegesi', allude a quello che realmente è, un laboratorio personale per la speculazione filosofica" - ha detto Lethem  - "Non si tratta nemmeno un unico manoscritto, in un certo senso:  è un ammasso, una compilazione di supposizioni sulla vita, l’universo e tutto quanto, fatte a tarda notte, fino al mattino, mano a mano, con gli strumenti della lingua inglese e dell'indagine paranoica."
Nel 1974, dopo aver scritto un certo numero di romanzi che hanno esplorato i concetti di identità personale e di che cosa significhi essere umani, Dick ha avuto una serie di esperienze in cui credeva di ricevere informazioni che venivano trasmesse alla sua mente da un fascio di luce rosa. Ha scritto su questi ed altri simili eventi nei romanzi autobiografici, come "Valis", ma ha anche indagato il significato di queste visioni in testi privati che non ha mai pubblicato.
"E 'qualcosa di cui parlava e che ha creato una sorta di straordinaria aura intorno" - ha detto Lethem - "di modo che la gente ha un'immagine di essa come se fosse un qualche tipo di sforzo creativo" Diceva "Sto lavorando alla mia esegesi." "Ma ciò che realmente intendeva dire, era
che lui rigirava il suo cervello dentro e fuori le pagine, ogni notte, per anni e anni della sua vita ".
Harcourt, che ha anche acquisito i diritti a 39 delle opere precedentemente pubblicate di cui prevede la pubblicazione entro il prossimo anno, pubblicherà Volume 1 di "esegesi", che è di circa 350 pagine, nell'autunno del 2011, e il Volume 2, della stessa lunghezza, un anno dopo.
Lethem ha descritto il libro come una cronaca del periodo in cui Dick "si rimise di nuovo insieme, come scrittore e come essere umano."
"Era stato lanciato nello spazio esterno dalle visioni dei primi anni '70", ha detto Lethem, "e cercava di ritornare indietro con la verità,  cosa che, per definizione, è un compito impossibile.
Ha aggiunto: "E' assolutamente patologico, è brillante, è ripetitivo, è contraddittorio. E' potrebbe perfino contenere il segreto dell'universo.

"

lunedì 3 maggio 2010

Elettori

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Se è abbastanza noto il racconto delle elezioni a Eatanswill, che Dickens narra ne "Il Circolo Pickwick", non si può certo dire lo stesso di un genere assai simile di competizione che avviene nel comune di "Onevote”, descritto da Thomas Love Peacock in "Melincourt".  Bersagli del romanzo satirico, sono il malcostume elettorale e la disonestà pura che presiedono alla corruzione più assoluta. "Onevote": come suggerisce il toponimo stesso,  è un comune dove non c’è che un solo elettore! La corruttela prospera sotto forma di regalie a base di partite di birra ("retorica schiumosa") e il comune ha sede "nel mezzo di una brughiera, e consiste di una sola sperduta fattoria, la cui terra è così arida e incoltivabile che nessun essere umano avrebbe speso il suo tempo a cercare di coltivarla". Ma il Duca di Rottenborough aveva trovato assai vantaggioso pagare un fittuario che abitasse lì, per tenere in vita il comune. Anche perché le elezioni in quel comune restituiscono ben due membri per il Parlamento! I due "onorevoli", in questo caso, sono Simon Sarcastic e Sir Oran Haut-ton. Quest'ultimo, come suggerisce il suo nome, non è un essere umano bensì un orango, educato a indossare abiti e perfino a suonare il corno francese.
Ora se qualcuno pensasse che una simile satira sia inverosimile, basterebbe dare un'occhiata al panorama attuale di candidati, nel nostro paese ...