lunedì 4 gennaio 2010

La valigia messicana



La "valigia messicana" consiste di tre piccole scatole di cartone. Malamente danneggiata, è arrivata presso il Centro Internazionale di Fotografia a New York, da Città del Messico, alla fine del mese di dicembre 2007. Conteneva i negativi delle foto che Robert Capa aveva scattato durante la guerra civile spagnola e che si ritenevano oramai perdute, dopo la loro scomparsa dal suo studio di Parigi, all'inizio della Seconda Guerra Mondiale.
A maggio del 2009, il Centro Internazionale di Fotografia ha annunciato il completamento della digitalizzazione dei negativi perduti, e le fotografie sono ora disponibili online.

La valigia conteneva 126 rotoli di pellicola, per un totale di 4.300 fotogrammi scattati tra maggio 1936 e marzo 1939. Circa un terzo dei rotoli sono stati attribuiti a Capa, ma 46 rotoli sono stati attribuiti a David Seymour e 32 si ritiene siano state scattate da Gerda Taro.
Ciò porta alla luce la piena copertura, da parte di Capa e Gerda Taro, degli episodi importanti come la Battaglia di Teruel, dalla fine di dicembre 1937 ai primi di gennaio 1938, e le fotografie di Capa dei campi di internamento per i rifugiati spagnoli nel sud della Francia, scattate nel marzo 1939. I rotoli attribuiti a Gerda Taro comprendono le foto fatte nei suoi ultimi giorni di riprese in Spagna, prima che venisse uccisa durante la battaglia di Brunete, nel luglio 1937. Molte delle foto di Seymour sono assolutamente inedite, ed includono immagini di vita quotidiana e sfilate nella Spagna repubblicana, così come ritratti di figure importanti, come il Presidente Manuel Azana e Federico Garcia Lorca. Rivelano anche la copertura della zona basca, che venne visitata dal fotografo nel mese di gennaio 1937.
Capa, Seymour e Taro erano immigrati ebrei, rispettivamente dall'Ungheria, dalla Polonia e dalla Germania, e lavoravano tutt'e tre a Parigi nel 1930. Nel mese di ottobre 1939, tuttavia, man mano che le forze tedesche avanzavano verso Parigi, Capa fuggì a New York. Si credette che avesse lasciato tutti i suoi negativi nello studio di Parigi. La storia dei rullini e del loro viaggio dalla Francia fino in Messico, e poi a New York, è straordinaria.
Imre "Csiki" Weiss (1911–2006), assistente di Capa a Parigi, era anche lui un emigrante ebreo ungherese. Non riuscì a fuggire da Parigi, però, e fu internato in Marocco. Venne liberato da Robert Capa, e da suo fratello Cornell Capa (il fondatore della ICP), nel 1941 e, successivamente arrivò in Messico. Nel luglio del 1975, Weiss scrisse una lettera a Cornell Capa, in cui rccontava quello che aveva fatto con i negativi, al momento dell'invasione tedesca nel 1939:

"Nel 1939, quando i tedeschi si avvicinavano a Parigi, ho messo tutti i negativi di Bob in uno zaino e sono partito in bicicletta diretto a Bordeaux per cercare di imbarcare i negativi su una nave diretta in Messico. Per la strada, ho incontrato un cileno e gli ho chiesto di portare in custodia il pacco di pellicole al suo consolato. Lui ha acconsentito."

Si sa che poi la valigia è stata data l'ambasciatore messicano per il governo di Vichy, il generale Francisco Aguilar González, nel 1941-42. Come questo si sia svolto rimane un mistero, però. Dove sono stati i negativi tra il 1939 e il 1941 e chi li ha consegnati all'ambasciatore messicano? González ha mai saputo chi era il destinatario dei negativi? E se lo era, era a conoscenza anche del loro significato?
González è morto nel 1971.
I negativi risbucano fuori solo alla fine del 1995, quando vengono trovati dal produttore cinematografico messicano Benjamin Traver. La zia di Traver era un'amica intima del generale Francisco Aguilar González e, in seguito alla morte di sua zia, Traver eredita i negativi. Nel 1995, aveva contattato il professor Jerald R. Green del Queens College di New York per chiedere consigli su come catalogare i negativi e metterli a disposizione del pubblico. Green era un amico di Cornell Capa e lo informa della lettera. Nel 2003, in preparazione delle due mostre su Capa e Taro, in programma per il 2007, il curatore capo Brian Wallis contatta Traver e gli chiede di restituire i negativi. Senza successo. E così, all'inizio del 2007, assume un curatore indipendente e regista, Trisha Ziff, che vive a Città del Messico per aiutarlo a convincere Traver. Ziff incontra Traver la prima volta nel maggio 2007. Il 19 dicembre del 2007, Ziff arriva all'International Center of Photography di New York con la valigia.

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