giovedì 14 gennaio 2010

Il nipote di Virginia

julian

La guerra civile spagnola lasciò un segno profondo sulla scrittrice Virginia Woolf. La maggior parte dei compagni del suo gruppo di Bloomsbury decise di appoggiare la Repubblica. La Woolf considerava il nipote Julian come il suo erede letterario, una sorta di figlioccio, il più amato e favorito. Nel 1936, Julian è in Cina, in qualità di insegnante di inglese. Scrive Juan Antonio Diaz: "era una consuetudine quella di inviare i giovani inquieti in qualche paese straniero, come per fornire loro una sorta di esperienza atta a sviluppare la loro vocazione". Quando scoppiò la guerra civile, il nipote della scrittrice aveva una relazione con la moglie del capo del dipartimento. Quella vicenda amorosa lo costrinse a cercare una via d'uscita dalla Cina
"e questo, quando i suoi amici in Inghilterra gli scrivevano per dirgli di andare in Spagna, dal momento che era scoppiata la guerra civile, e chi non fosse stato in Spagna non sarebbe stato niente in futuro".
A quel tempo, l'intellighenzia britannica viveva una autentico fermento politico, con il supporto per la causa repubblicana, come Auden.
E' in quest'atmosfera che Julian si reca in Spagna. Non riesce ad entrare nelle famosa brigate internazionali, ma grazie ai contatti di Virginia Woolf trova un lavoro come autista di ambulanze. Un mese e mezzo più tardi, Julian viene ucciso durante un attacco aereo dell'aviazione franchista al convoglio sanitario in cui si trovava.
La morte di Julian fu un vero colpo emotivo sia per Virginia Woolf che tutta la famiglia. La scrittrice riempirà i suoi diari con riflessioni sulla guerra civile e con i suoi ricordi di quel giovane che voleva essere qualcuno nel futuro dell'intellighenzia di sinistra in Gran Bretagna.

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