mercoledì 2 dicembre 2009

Via del Campo a New York

travis

Peter Handke, nel suo bel libro "Il peso del mondo", "aforeggia" a proposito di come fosse stato colto dallo sgomento nel sapere che uno di quelli che considerava "un amico" non amasse affatto il film "Taxi Driver".
Amicicia finita, per farla breve!
Travis Bickle ha di che esserne contento, di certi comportamenti estremi!
Lui che mi ha sempre fatto tornare in mente "l'illuso di Via del Campo", che torna dopo aver combattuto in Vietnam; torna, e non ci capisce più niente. Il mondo è cambiato.
La graziosa sta sempre là, ma non è più Via del Campo: è una delle tante luride strade in un sobborgo di New York. Iris, con gli occhi color di foglia o color di strada che siano.
Ha dodici anni, Iris. E' una bambina? Una donna? Una puttana?
E' quella strada di New York!
E Bickle ci va, in quella strada, per salvarla. Scova i suoi "latitanti", e li stermina.
Il gesto non lo salverà del tutto dalla vendetta della società. Anziché trovare una dimensione collettiva in qualche "Attica", verrà inchiodato per sempre alla sua solitudine dentro la sudicia cabina di uno "yellow cab".
Solo. Come in un film di Scorsese. Come in una canzone di De André!

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