mercoledì 8 luglio 2009

Vaucanson



J. de V. (1709 - 1782)

Il pubblico era sceltissimo. Un fruscio
fremé fra le toilettes di seta: fantastico!
Un vero capolavoro: l'anatra meccanica.
Era incantato anche Diderot. L'automa
sguazzava, ancheggiava nell'acqua:
Qual delicatezza in ogni sua parte!

Scintillavano al sole, le ali,
quattrocento parti mobili ciascuna.
Un tremolio metallico, uno schiamazzare
di latta e di lacca. L'artista arrossisce.
Umile, grazioso, con un che di maldestro.

Ma quanto più grande e complessa è una macchina,
tanto maggiore è il numero dei nessi
tra i suoi singoli elementi;
quanto meno sono noti tali nessi,
tanto più poliedrico sarà il nostro giudizio.

Bravo! Il cardinale de Fleury abbraccia dopo il vermissage
l'artefice, e subito lo mette a capo
delle manifatture di seta di Lione.
Cosa accade dunque quando la macchina
è in tutto e per tutto infinita?

Strano, come il nuovo ispettore s'apparta.
Non consulta nessuno, disegna febbrile.
Il sogno della ragione genera mostri:
macchine per costruire macchine.
Il telaio automatico, azionato dall'alto
da un'unica ruota idraulica
tramite infinite catene. Perfezione, Economia.

Spianato il fil di ferro, tagliato
un pezzi sempre eguali, curvato
ad ogni estremitò in egual maniera;
un gancio, sempre uguale, riceve il filo
che formerà la maglia successiva.

Dall'arcolaio alla gualchiera
un complesso industriale integrato,
luce diffusa, aria condizionata:
un progetto d'inaudita eleganza.
(Tra la rendita e l'ingegno
esiste un certo numero di nessi).

D'ora in poi gli operai di Lione
passano ogni ora diurna della vita
in un gigantesco giocattolo
che funge da prigione: impegnati
ciascuno a ripetere un semplice
gesto sempre uguale ma sempre
più in fretta e più perfetto.

Cosa accade dunque quando
i tessitori oppongono resistenza?
Rompete gli arcolai!
Lapidate chi ci succhia il sangue!

Per punire la plebe ribelle,
fabbrica un asino capace
di tessere una stoffa a fiorami.
E così via. (Colui che agli uomini
novelli lumi apporta,
deve aspettarsi le angherie).

Indi Jacquard. Jacquard fu il prossimo,
con le sue schede perforate. Progressi,
Barricate. I massacri
erano inevitabili.

Anche l'anatra fu perfezionata:
Alfine beccava i grani,
digerendoli con cura, e il tanfo,
che pervade ora la sala,
è intollerabile. Vorremmo all'artista
esprimere la gioia che la sua magica
invenzione a noi tutti ha recato.


- H. M. Enzensberger - Mausoleum -

Nessun commento: