venerdì 24 luglio 2009

Varsovienne



F.C. (1810-1849)

Un bambino allegro; questo ci consta. In provincia a quei tempi
i castelli erano ancora tutti di legno. Nella capitale
l'acciottolato tutto intoppi e inciampi. Le sere erano quiete.
Torce, fiaccole e lanterne.

Mi rimpinzano come fossi un cavallo. Nondimeno lo zar
gli regala un diamante. Scarseggiano per altro i ricordi
di quegli anni: qualche biglietto, fiocco e violetta pressata
contro il cristallo della vetrina, souvenir di Varsavia.

Il viaggio in occidente tira per le lunghe. Copiate sono
le mie partiture, orlati i miei fazzoletti. Parigi
ha ciottoli a sufficienza per quattromila barricate.
Le diligenze non sono puntuali. E' un anno di sangue.

Eppure tutto esaurito nei teatri. Corone d'alloro, banchetti.
Tutto ciò che sinora ho veduto mi pare insopportabilmente antiquato.
Ricevimenti dai Rotschild e dai Radziwill. Il suo tocco discreto
sino all'estinguimento: i martelletti sfiorano appena le corde,
dice Berlioz.

Nel Passage du Panorama crepitano le lucerne a gas. E' lì
che s'incontrano due emigranti. Al grande Salone d'Autunno
nella capitale del secolo decimonono fa la sua apparizione
un filosofo di Berlino. Si discute di moda. Come siamo grandi

e poetici nelle nostre scarpe di vernice e nelle nostre cravatte.
E' forse una citazione? Colazione al Café Anglais. Le rendigotes di Dautremont:
color malva. La biancheria puro batista. L'incarnato quasi trasparente.
Congedandosi B. dice: La forza decisiva

è quella della mano sinistra (1). Ma cos'è una forza decisiva?
Le ammiratrici: ochette colte, alta nobiltà. Sulla sua vita privata
sarebbe eccessivo ogni commento. Sono disadattato ai concerti. L'alito
del pubblico mi soffoca. Lavoratore minuzioso. Legittimista. Dandy.

Diffida d'ogni lode. Si paragona a un cipresso. Il pianoforte
è un secondo me stesso. I critici vedono "progressi".
Si atteggia a timido e scontroso, parla di mera tecnica.
Eppure per la barcarola prescrive voce sfogato: libero e spregiudicato.

Le duchesse dicono: è incantevole quel suo tossire. Una spossatezza
che difficilmente si spiega. Bagni a Enghien. Irritabilità.
Nella laringe la morte agguata. La prima emorragia,
la rivoluzione di febbraio: il mio concerto dovette cancellarsi.

In sua vece un viaggio in Inghilterra. Suona per la regina.
Il prato è gradevole, ma quell'olezzo di carbone!
(Manca d'impegno). L'economia dei suoi lavori:
cannoni sommersi dai fiori - sommersi, o seppelliti?

Sente dolore, chiede il medico. (Vista sulla Place Vendòme).
Risposta: Non più. Di una cattiva coscienza
egli non era dotato. La mano sinistra era buona.
L'implacabile foga con cui, vita natural durante,

perteggiò per il superfluo, difficilmente si spiega.

- H.M. Enzensberger - Mausoleum -

Nota: (1) "Tutti i colpi decisivi saranno condotti con la mano sinistra", osservò Walter Benjamin (indicato nel testo come B.) nel suo scritto "Senso Unico" (Berlin 1928). Il duplice significato della parola "Schlag" (colpo/tocco) non può essere reso in italiano.

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