venerdì 13 marzo 2009

La chitarra di "Omero" Lightfoot



Traduco qui sotto quanto ha scritto Tom Russell, sul suo blog, a proposito di canzoni, chitarre, universo e tutto quanto!

La Chitarra di Lightfoot
di Tom Russell

"Ricordi quella chitarra in un museo in Tennessee ?.... La targa sul vetro riportava i ricordi... i graffi sulla cassa raccontavano di tutte le volte che era caduta .... Cantando le storie che poteva raccontare. "- John Sebastian (Stories He Could Tell) -

C'è un libro di David Gahr. Fuori catalogo. All'interno si trova una foto di un elenco di canzoni di Gordon Lightfoot, attaccato con lo scotch sulla sua chitarra gibson a 12 corde, a Newport nel 1965. Le canzoni sono scritte con inchiostro, spalmato dal sudore o dalla pioggi; o forse si sono macchiate di whiskey a tarda notte in un motel. Questo succedeva quando la gente cantava e si scambiava canzoni in stanze piene di fumo di sigaretta; all'alba la luce filtrava attraverso la finestra con sfumature di colore giallo. Ci sono quasi 80 canzoni, elencate su quel pezzo di carta attaccato con lo scotch al legno antico della chitarra: i suoi classici: «Early Morning Rain», «The Way I Feel», «Ribbon of Darkness», e «For Lovin Me»; e le cover di Dylan: «Girl From the North Country», «Hollis Brown», «Blowin in the Wind», «Don’t Think Twice»; gemme country-western:«El Paso», «The Auctioneer» e «Six Days on the Road»; Cover folk come «Four Strong Winds» e «Red Velvet» di Ian Tyson, e folk standard come «Old Blue». Qualche rockabilly.
Che mix! Folk, Blues, Country, Gospel, Rockabilly e Rock and Roll.
Se ci fosse un qualche mistero circa la provenienza dei grandi cantautori, questo pezzo di carta intriso di lacrime è un certificato in bianco e nero. Lightfoot ha scritto e cantato a partire da una profonda conoscenza della musica delle radici. Poi ha messo insieme e ha scritto le sue canzoni. E lo ancora .... Ma andiamo avanti di 35 anni ad un festival folk in Ontario, dove ci si trova in mezzo ad un tributo a Gordon Lightfoot. Lightfoot era stato ricoverato in ospedale per due mesi, ricoverato per un aneurisma. La prognosi non era buona. Improvvisamente la folla si apre, come il Mar Rosso, e le persone cominciano a urlare ed applaudire, e Lightfoot in persona, con una chitarra in mano cammina atraverso la folla. Dannazione, è Gesù che arriva in città su un mulo, armato con una mitragliatrice fatta di legno antico. Poi è sul palco, canta una vecchia canzone. La gente piange. E' Un momento. Ho avuto i brividi. Lightfoot saluta e si ritira dentro un container e scompare. La porta sbatte. L'applauso è assordante. L'unico problema è che la mia chitarra si trova in quel container, e devo andare in scena fra 10 minuti per il tributo. Educatamente busso alla porta del rimorchio, e Lightfoot mi invita ad entrare. Stava seduto in un angolo, i capelli brizzolati e le gambe accavallate, fumava una sigaretta. Mi guarda: «Che canzone vuoi cantare laffuori, ragazzo?» Ho risposto, «La tua canzone, 'For Lovin' Me». Si muove verso la sua chitarra con la sua sigaretta. «Ecco, prendi la mia chitarra e canta un po' per me. Voglio vedere se l'hai capita.» (Ho pensato, santa merda. Gordon Lightfoot mi sta facendo un'audizione. Un bell'onere.)
Ho afferrato la sua vecchia e riverita Martin; ardeva nelle mie mani. Le mie dita bruciavano. Ho cantato un verso o due della sua meravigliosa canzone. «E 'stato grande", ha detto. "L'hai cantata alla grande, ragazzo. Vai laffuori e stendili tutti".... Ho restituito a Lightfoot la Martin e sono scivolato fuori dal container. In seguito, ritenne doveroso venire fin da me e dirmi quanto gli era piaciuta la mia versione, e la mia collaborazione con Ian Tyson per «Navajo Rug».
Ho ripensato ca quella vecchia e stinta lista di canzoni appiccicata sulla sua dodici corde, a Newport nel '65. E a tutte le stanze di motel e alle miglia percorse e alla dignità dell'uomo. Un cantautore. E 'stato come incontrare Omero,e mi porgeva il suo liuto. Sono pochi gli aedi che camminano ancora fra noi, con vecchie liste stinte attaccate alle loro chitarre malandate.
Vecchie chitarre che riportano con facilità alla mente ogni stanza e ogni canzone e ogni situazione in cui si sono trovate ...e le storie che possono raccontare. Per un attimo, nel camerino di Lightfoot, ho saputo di essere al centro del mio universo. Ho saputo percè ero un cantautore.Amen.
(Se la punteggiatura sembra strana è perché sto scrivendo su un computer svizzero a Calgary e ci sono 35 sotto zero. Tom Russell)

TOM RUSSELL

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