venerdì 5 dicembre 2008

Yidishe Avtonome Gegnt



Dal giorno dellla distruzione del Secondo Tempio, ad opera romani nel 70 dC, e il loro conseguente esilio dalla Palestina, gli ebrei sono rimasti senza una patria, fino alla fondazione di Israele nel 1948. Giusto? Sbagliato!
Furono i sovietici a battere sul tempo i sionisti per pochi decenni, ed organizzarono una regione autonoma ebraica, improbabilmente situata sul confine russo-cinese, al di là della Mongolia. Ancora più improbabilmente, quello "stato ebraico" è sopravvissuto a stalinismo, guerre, privazioni e alla caduta del socialismo reale. Però pochi ebrei ancora risiedono in quello che una volta era conosciuto come la futura utopia giudaico-socialista. La storia di Birobidzhan rimane, come una delle più bizzarre note a piè di pagina nella lotta per una patria ebraica.
"La soluzione sovietica alla questione nazionale è rigorosamente esemplificata dal modo in cui i problemi del popolo ebraico sono stati trattatinell'Unione Sovietica", scrive D. Bergelson in 'La Regione Autonoma Ebraica', un opuscolo in lingua inglese pubblicato a Mosca nel 1939, interamente scritto in modalità socialista-utopistica. Esso descrive come gli ebrei, già oppressi dal regime zarista, stiano ormai prosperando nell'egualitaria Unione Sovietica:
"Aviatori ebrei hanno preso parte alla storica spedizione al Polo Nord. Migliaia di ebrei fanno funzionare le macchine nelle fabbriche e nelle fattorie. Nella città di Gorky (ex-Niznij Novgorod), in cui gli ebrei non erano autorizzati a vivere ai tempi dello zar) ci sono circa otto mila ebrei che lavorano nell'industria automobilistica. Tra i lavoratori stakanovisti troviamo molti ebrei come Blidman, Khenkin, Yussim e altri, i cui nomi sono noti in tutto il paese. Gli ebrei dell'Armata Rossa che hanno preso parte alle battaglie sul Lago di Hassan sono stati tra quelli decorati da parte del governo sovietico per il loro eroismo e abnegazione. Ci sono nomi ebraici tra quelli degli eroi dell'Unione Sovietica, così come tra quelle dei Deputati per il Soviet supremo dell'Unione sovietica e il Soviet Supremo dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche".
Una delle peculiarità del comunismo sovietico attiene al fatto di avere a che fare con più di 100 nazionalità sul territorio dell 'ex impero russo'. Non molto tempo dopo la Rivoluzione del 1917, Mosca garantì a tutte le nazionalità un massimo di autonomia culturale e territoriale (almeno sulla carta). Per gli ebrei, che erano stati un popolo senza un paese per 19 secoli, questa fu un'opportunità senza precedenti: "Oltre ad assicurare la piena parità agli ebrei, il governo sovietico stanziò un grande distretto - Birobidjan - come territorio nazionale ebraico. Gli ebrei acquisirono così il loro Stato in Unione Sovietica - la Regione autonoma ebraica, che è l'unico e più importante sviluppo nella storia del popolo ebraico nel suo insieme ".
La Regione Autonoma Ebraica '(in yiddish: Yidishe Avtonome Gegnt) venne creata nel 1934 nel quadro della politica nazionale di Stalin, incentrata sul comune di Birobidzhan, lungo la ferrovia transiberiana, vicino a Khabarovsk. L'insediamento nella zona (da parte deirussi), in corso a partire dalla metà del 19° secolo, fu notevolmente accelerato dalla ferrovia transiberiana (completata nel 1916). La creazione della RAE era intesa a contrastare sia il sionismo e il giudaismo (religioso) mediante la creazione di una versione versione atea e sovietica di Sion, e in seguito per stabilirsi nelle terre siberiane confinanti con la Cina, ancora scarsamente popolate.
Un punto di vista più cinico della genesi e della locazione della RAE suggerisce che questo avrebbe permesso l'espulsione dall'Unione Sovietica dell'intera popolazione ebraica in uno dei più remoti angoli del paese. Inizialmente, pionieri ebrei vennero attirati a Birobidzhan da un concertato sforzo di propaganda, che andava da manifesti ed opuscoli fino a film e libri - un film ha raccontato la storia degli ebrei americani che sfuggivano alla grande depressione in un'utopia ebraica.
Via via cheil numero dei coloni cresceva, fioriva la cultura ebraica nella regione. Valdgeym, Amurzet e di altri insediamenti ebraici venivano stabiliti, veniva fondato il giornale in lingua yiddish 'Birobidzhaner Stern' ( 'Stella di Birobidzhan'). Ma la crescita della RAE venne rallentata dalle purghe di Stalin, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, e dalla guerra stessa. Le purghe causarono anche la distruzione di tutta la "collezione Giudaica" della biblioteca locale di Birobidzhan. Nei decenni susseguenti alla guerra, molti ebrei di Birobidzhan scelsero di emigrare; nel 2002, gli ebrei costituivano meno del 2% dei 200.000 abitanti della regione(il 90% russo, ucraino 4%).
Stranamente, questo non ha impedito una rinascita ebraica: l'yiddish, ancora una volta, è insegnato nelle scuole di Birobidzhan, vi sono in lingua programmi radiofonici e televisivi in lingua ancora Yiddish e il "Birobidzhaner Stern" continua a pubblicare una sezione in yiddish. Una nuova sinagoga è stata aperta nel 2004, e vi è una National University ebrea. Ci sono ampi collegamenti tra la regione e Israele, che è il paese d'origine del rabbino capo della RAE, Mordechai Scheiner. Il rabbino è ottimista circa il futuro della "ebraicità" a Birobidzhan: "Oggi si può godere dei benefici della cultura yiddish, e non aver paura di tornare alle tradizioni ebraiche (...) la vita ebraica sta rivivendo, sia in termini di quantità che di qualità".


L'opuscolo di D. Bergelson può essere letto nella sua interezza qui.

da Strange Maps

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