venerdì 16 maggio 2008

Pause!



La mailing list su Fabrizio De André (su Yahoo), oramai sono nove e rotti anni che la frequento. Ed ha una sua importanza, per me, la cosa. E l'importanza attiene, per lo più, alle persone che vi ho conosciuto e con cui condivido, oltre all'amore per certa musica, l'amicizia.
Alberto Napolitano (in arte "Napo") è una di queste persone. Sempre sulla mailing list di cui sopra, l'altro giorno Napo ha richiesto un parere (anzi dei consigli!) sul disco che si accinge a pubblicare, non senza prima aver fornito il link da cui scaricarlo. D'accordo con lui, che ha deciso di rendere il disco scaricabile liberamente ("E lo zippone lo lascio lì, tanto me li venderò ai concerti a mò di ricordino, non certo nei negozi."), metto qui le mie note, scritte a braccio mentre ascoltavo il disco, canzone per canzone. E chi passerà da queste parti e gli pungerà vaghezza di ascoltarlo, lo scaricherà ....


Ora, consigli..., non esageriamo. Tutt'al più qualche impressione. E te le do a braccio, le mie impressioni. Scrivo, via via che le canzoni scorrono e mentre mi sale, come un empito, una specie di idea...cazzo, Napo, hai mai pensato di fare il cantante con gli Apuamater del buon Giromini? Saresti strepitoso. Intanto riparliamo di "Cos'è" (che avrei preferito si chiamasse "José" che trovo decisamente migliorata rispetto al demo che avevo ascoltato a suo tempo. Era il 2006?
L'impianto testuale alla Dalla-De Gregori rimane, però l'impianto melodico e strumentale si emancipa dal "brassensismo" e risulta assai più convincente. Riesce perfino a piacermi la voce in versione "craying Napo"! :-)
"Prova di giudizio universale", ti dirò, preferivo quella del demo. Come ti scrissi, era assai più intrigante e -consiglio non seguito - si sarebbe notevolmente avvantaggiata, a mio avviso, di un tuo duettare con una voce al femminile. "Alla luna", la terza originale del mazzo, mi appare un po' troppo ...leziosa, ma non tanto perché centrata su una voce recitante, quanto perché piuttosto sembra perdere quella relativa unità che vorrebbe dare un respiro al disco. Un po' troppo auto-compiaciuta!
E veniamo alle cover (parto dal fondo, seguendo il cammino dopo i tre pezzi): "Il bombarolo" parte da un approccio inedito, abbastanza, con la tua voce quasi ad auto-castigarsi dalla sua "eccessiva de-andreicità", chiamata a confrontarsi con l'altra più stridente (a proposito chi è?)
si rifugia in un quasi sommesso parlato. Adatto alla tragicità dell'enunciato.
"La bomba in testa" compie un approccio più "classico" e un po' mi conforta il napo di sempre. L'arrangiamento si discosta dall'originale quanto basta a tenere sveglia l'attenzione.
E veniamo al primo pezzo "live", "La cattiva strada": piacevole e stradaiolo abbastanza da far battere le mani e cantare. Perdonerai se non mi dilungo, ma sono diventato allergico un pizzico alle cover. Non troppo, ma quanto basta per godermele senza esagerare.
Poi , "Mi sono innamorato di te" ancora live. Qui va bene, assai bene. Bella lettura, molto "francese" e tuttavia efficace. Quasi da ....ballare, soffusamente.
Ancora live e "Preghiera in gennaio". E che ci posso fare se mi piacciono gli intro di chitarra e gli incipit che sanno di occhi chiusi e sudore sotto i riflettori smorzati? Il cammino verso l'ultimo ponte si fa lieve, così accompagnato da una voce con una piccola idea di pianto ....
Il Cecco Angiolieri di Napo è recitato con la dovuta attenzione e, alla fine, lascia che si insinui la seconda voce a sparigliare un po' le carte. Poi tocca al "Oh che sarà" di Fossati e de Hollanda. Così, ora, dopo l'iniziale "cos'è" possiamo fare professione di paragnosi e scoprire cosa sarà. Certo napo non è fiorella mannoia! :-) ma l'esecuzione mi è piaciuta e anche il tessuto musicale.
Ma lo sai che vieni molto meglio live!??
Poi tocca a Gaber! Anzì... tocca a De André che canta Gaber! Ma questo lo sapevi già!
"Smisurata preghiera" non è fra le canzoni di De André che preferisco, per usare di un eufemismo, ma non posso fare a meno di dire che rimane all'altezza, e fedele!
"A cimma" e "Canto del servo pastore", ben eseguite anch'esse, aggiungono poco al De André e al Napo che conosco. Magari, più "sperimentale" la seconda (bella quella di tradurla in genovese, ma forse era meglio in sardo).... Mi perdonerai, perciò, se non mi dilungo troppo. Mi fermo un attimo ad ascoltarle.
E veniamo a Ciampi che - eresia eresia - a dirla tutta ho sempre trovato un po' ... ostico.
Meno deandreiana che nella canzone di Gaber, l'interpretazione. Ti dirò che mi è piaciuta non poco, l'ho trovata molto evocativa, densa di contaminazioni ed influenze che non tutte sono riuscito ad individuare. Bello il duetto (ma non vale: io ho una predilezione per i duetti). La migliore delle cover, senz'altro, almeno per quanto mi riguarda, anche se potrebbe attenere al fatto che chiunque canta Ciampi, a mio avviso, lo migliora.
Vabbé, "L'acqua della chiara fontana" swingante e teneramente anni venti è una piccola chicca, anche se io avrei levato un po' di profondità alla voce, per rendere il tutto più leggero, più aereo ....
pant pant ... sono arrivato in fondo. Vai, pubblicalo!!!!:-)

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