venerdì 16 novembre 2007

Leggere



"Mi sembra, poi, che si debbano leggere solo i libri che ci mordono e ci pungono. Se il libro che stiamo leggendo non ci sveglia con un cazzotto in testa, perché leggerlo? Per renderci felici, come dici tu? Dio mio, saremmo felici lo stesso anche senza aver libri, e di libri che ci rendono felici potremmo scriverne, a rigore, noi stessi. Invece, abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una sciagura che ci addolori, come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, come se fossimo proscritti, condannati a vivere nelle foreste, lontano dagli uomini, come un suicidio - un libro dev'essere l'ascia che rompe il mare di ghiaccio dentro di noi, Ecco come la penso."

Franz Kafka, in una lettera a Oskar Pollak

2 commenti:

lucharoja ha detto...

già, si commentavamo ieri le foto di repubblica, ed i racconti di un ragazzo appena tornato dalla manifestazione, capitato a casa mia...
eppure stavolta ci ho pensato davvero ad accompagnarli... gli amici, le persone care. per non chiamarmi fuori, o forse solo per non sentirmi dare ancora di moralista.
ma non ce l'ho fatta. non avrei potuto farcela. e so, una volta di più, che non voglio farcela.

Riccardo Venturi ha detto...

Io invece ci sono andato, e penso che tu abbia ragione. Così come capisco alla perfezione Eleonora. E' andata a finire che ci sono andato da solo, incontrando "su" soltanto due o tre persone conosciute. Di loro non mi sono pentito, lo rifarei. Ma resta tutto il discorso che hai fatto, che condivido. Le foto su repubblica non le ho neanche viste, così come non vedo "repubblica" in generale. Ad ogni modo, a Eleonora dico: non è proprio questione di moralismo, e non so chi sia chi ti definisce così.