venerdì 1 giugno 2007

"Ciascuno diventa ... quel che è" (Walter Benjamin)



Adriano Sofri ci manda a dire che nel 1975, Federico Umberto D'Amato, a capo dell'Ufficio Affari riservati del ministero dell'Interno, gli propose di uccidere i militanti di Lotta continua che erano usciti per costituire i NAP, Nuclei armati proletari.
Con dovizia di particolari, e con prosa aulica, ci viene a raccontare come "lo stato di quegli anni Sessanta e Settanta aveva uomini e organi capaci di ogni illegalità e di veri crimini" (no, tranquilli, quello di oggi no!). Qui si può leggere tutto l'articolo.
Non manca nemmeno di rievocare quella che definisce "una circostanza tragicomica", in cui un paio di persone (nappisti!) "gli tesero una specie di agguato alle porte di casa, che si tramutò in un parapiglia e poi si accontentò di uno scambio di insulti e di accenni di rimpianto". Lo volevano a capo della loro organizzazione armata! Ma lui sapeva. Già sapeva come sarebbe andata a finire. E lo disse loro. Quello che non disse, all'epoca, invece, fu proprio questo "affare riservato". No, non rese pubblico un fatto - quello di un pacchetto di omicidi - che poi si verificò puntualmente ( e di cui il sisde, in un suo documento in rete , parla dettagliatamente).
Piccole dimenticanze, come tutte quelle che attengono alla Commissione Carceri di Lotta Continua e a "Liberare tutti i dannati della terra".
Ma a chi importa, oramai? Suvvia, asciughiamoci la lacrimuccia per "quelle persone specialmente generose, trascinate oltre e contro le proprie convinzioni da una solidarietà invincibile di compagni di galera e di lotta". Ché adesso c'è il partito democratico, e c'è da sistemare tutta la dinastia Sofri!

Nessun commento: