giovedì 15 marzo 2007

mare e vento



C'è un faro, a fare da sfondo alla pagina di questo blog. Ce l'ho messo io, ovviamente, e se ce l'ho messo un motivo ci dovrà pur essere! Attiene al mio rapporto col mare. Il mare, da dove vengo e dove vado ogni volta che posso. Ci sono nato sul mare, nella vecchia Ortygia, in fondo a via della Maestranza, a pochi metri dal belvedere San Giacomo (anche se nessuno l'ha mai chiamato così: è sempre stata "facci e' rispirati", in omaggio a chi l'aveva fatta finita schiantandosi sugli scogli una decina di metri più sotto), alto sul mare. Col mare, e con suo fratello il vento, ho cominciato assai presto a giocarci, nei pomeriggi d'inverno quando lo jonio ruggiva fuori da quel porto che aveva visto, in altri tempi, la disfatta delle navi ateniesi e che, più tardi, aveva dovuto arrendersi al console Marcello. Le onde avevano gioco facile a spazzare la strada, dieci metri più in alto, infischiandosene dei frangi-flutti. E avevano buon gioco anche a sommergere d'acqua quattro ragazzetti che avevano la presunzione di voler cercare di prendersi gioco dell'unica cosa che, su questa terra, non invecchia mai. Il mare. E sul mare è facile incontrare e trovare fratelli che parlano, in qualche modo la tua stessa lingua. Anche su sponde lontane, come quelle di Camden, Maine. Dov'è nato Gordon Bok. Un uomo navigato, come si suol dire! E navigando ha imparato canzoni e ballate. Di mare. Barche, pesci e pescatori. E strane creature marine. Da tutti e due i lati dell'oceano. Nei suoi concerti, quando canta, racconta anche le origini, e il "contorno", delle storie che narra. Come in questa "Peter Kagan e il vento". Bella e perfetta, come una favola, come un film!
Sì, è facile incontrare fratelli sul mare, sui mari. Anche sulle sponde di un mare lontano. Un oceano. Ma il mare, per quanto lontano sia, è sempre uno stesso mare. E il mare non divide, lo sapevano bene i greci. Il mare unisce!



"Si dice che le sirene abbiano l'abilità di assumere forma umana. Il popolo delle sirene, sebbene ami vivere vicino al mare, non osa mai tornarci dentro, altrimenti riprenderebbe le sembianze originali, e perderebbe per sempre l'abilità di assumere di nuovo forma umana." ***

Peter Kagan ed il vento
di Gordon Bok (1977)

Peter Kagan era un uomo solitario, nel fiore dei suoi anni
Un giorno, stanco di vivere da solo, decise di andarsene,
lontano verso est. E quando ritornò aveva una moglie,
era strana, ma era gentile e piacque alla gente del luogo.
Era la donna giusta per Kagan. Gli teneva compagnia,
le stagioni passavano ed erano felici.

Kagan aveva una piccola barca, con una vela. Era solito
andare al largo, per tre, anche quattro, giorni per volta,
a pesca. Oh, allora sua moglie diventava triste. Non le
piaceva vederlo uscire in mare.
A volte andava in riva all'oceano e lo chiamava:

Kagan, Kagan, Kagan,
Riporta la barca a casa
Il vento e il mare ti inseguono
E gli scogli ti stanno chiamando.

Lui aveva detto che avrebbe potuto sentirla chiamare da venti miglia,
e quando l'avesse udita, sarebbe tornato a casa, anche a mani vuote.

Lei era senza dubbio una sirena, tutti lo sapevano. Anche Kagan.
Lui lo sapeva, anche se nessuno glielo aveva mai detto.

Poi, un giorno, era autunno, Kagan disse: "Ora devo andare
Vado al largo a pescare." Ma sua moglie rispose,
"No, ti prego, non andare!" E cominciò a piangere.
"Sta per alzarsi vento forte, e nevicherà."

Kagan, Kagan, Kagan,
Non uscire in mare
Verrà una tempesta, e anche la neve
E io ho paura per te.

Ma Kagan non aveva paura della neve, che sarebbe stata precoce quest'anno.
Così si mise ai remi e uscì in mare aperto. Kagan navigò in mezzo agli scogli.
Il vento soffiò da ovest per tutto il giorno e il pesce fu abbondante.
Kagan leggeva nell'acqua e nel cielo.
Vide che la foschia era molto alta sopra le nuvole e disse,
"Va tutto bene, per essere autunno -
è solo il vento che cambia. Non ho paura del vento."

Ma Kagan aveva letto male, questa volta.
Il vento calò, e poi si alzò di nuovo, da Sud-Ovest.
E la nebbia lo avvolse.

Kagan disse, "Sarà bene andare, ora.
Cercherò la boa che segnala le secche,
e da lì troverò la strada migliore per tornare a casa."
Perciò Kagan alzò la vela e si diresse verso Nord, in cerca della boa.

Ma il vento lo stava osservando.

Il vento girò ancora e si mise a soffiare da Est, contro di lui.
Navigò per un tempo che gli parve senza fine, la vela tesa.
Alla fine il vento fu talmente forte che strappò la vela,
e Kagan la tirò giù, e la barca cominciò ad andare alla deriva.

Pensò che poteva riuscire a trovare la boa.
Non doveva essere troppo lontana.

Kagan, Kagan, Kagan,
Riporta la barca a casa
Il vento e il mare ti inseguono
E gli scogli ti stanno chiamando.

Ma la barca andava alla deriva,e la boa si allontanò.
Kagan disse: "Bene, allora."
E si mise ai remi e cominciò a remare in direzione della boa.

Ma il vento lo stava osservando.
E ricominciò a soffiare da Nord-Ovest , facendo ribollire l'acqua.
E sembrava dicesse: "Ascolta! Ho qualcosa da raccontarti."

Kagan continuava a remare, "Non voglio starti a sentire."

Il vento allora si impennò,
e remare, per Kagan, divenne sempre più difficile.
Alla fine le onde erano così alte che Kagan
si rese conto che non stava andando da nessuna parte.
Cosicché tirò su i remi e, di nuovo, la barcò andò alla deriva...

Kagan disse, "Bene, allora. Adesso ho qualcosa da mostrarti."
Tirò fuori un ago di legno , ci infilò un filo
e cucì una vela più piccola -- facendo un rammendo.

Il vento disse, "Cosa stai facendo?"

Kagan rispose, "Tu continua a guardare."

Così Kagan tirò di nuovo su una vela
e si diresse ancora a Nord, in cerca della boa.

Ma il vento lo stava osservando.

Il vento si mise a soffiare da Nord-Nord-Est.
Kagan non poteva più mantenere la sua rotta.
Kagan disse, "Bene." Cambiò rotta.
Ora si dirigeva verso Est.

"Stai andando verso il mare aperto."

"Non ho paura dell'acqua.
Riporterò indietro la barca quando saprò come arrivare alla boa."

"Ti farò girare in tondo; soffierò da Est."

"Tu fallo e io riprenderò la rotta."

"Ti rimanderò indietro."

"Tu soffia troppo forte e farai tornare il bel tempo.
Lo sai. Sono in vantaggio su di te."

"Tu puoi essere più furbo, ma io sono più forte."
Il vento cominciò a crescere e a soffiare più forte.
Alla fine il vento fu così violento che la Vela disse,
"Non posso farcela, Kagan!" E Kagan rispose, "Lo so. Grazie."

Così Kagan tolse di nuovo la vela, e la barca andò alla deriva.

Kagan levò la vela dal pennone e se la mise addosso.
"Vela, tienimi caldo!"

"La vela non può scaldarti."

Il vento scartò a Nord, da Est. "Io ti congelerò."

"Non mi fa paura il freddo!"

Ma Kagan aveva paura. Non sapeva cosa fare.
E il vento stava lavorando duro, adesso.
Portò ghiaccio e neve.
Il vento soffiava, teso e scuro.

Kagan disse, "Sto morendo, Vela, scaldami!"
e la vela rispose, "non posso farlo Kagan."

Kagan moriva, e il vento soffiava.

Kagan, Kagan, Kagan,
torna adesso da me.
Gira le spalle al vento
E a tutti i mari ventosi

Kagan, Kagan, Kagan,
sdraiati e dormi
Perché io verrò a darti sollievo
e proteggerò il tuo amato corpo.

Ora Kagan giace sul fondo della barca, e cerca di non aver paura della morte, e sogna di lei, sua moglie. Sogna che sta venendo da lui, e sente il suo richiamo lontano, e si alza, e la vede. Attraverso il mare nebbioso in tempesta. Scavalca il parapetto della barca. Ridendo fra le sue braccia.
E mentre tutti erano addormentati in quella notte di tempesta, il vento cessò, e la tempesta cessò, e al mattino lo trovarono ...
...addormentato, coperto dalla vela. E c'era un sirena, stesa accanto a lui, abbracciata sopra di lui, avvolta a lui come una coperta, e sulla schiena della sirena c'era la neve.

Kagan, Kagan, Kagan,
Riporta la barca a casa
Il vento e il mare ti inseguono
E gli scogli ti stanno chiamando.

*** Sul popolo delle "Sirene" (in originale "Seals", che si potrebbe tradurre, più o meno, con "Foche") di cui parla Bok, che si differenzia dalle "nostre" Sirene, credo che sia imperdibile il film, bello e struggente, di John Sayles, "Il Segreto dell'Isola di Roan".

1 commento:

BlackBlog francosenia ha detto...

It is said that the seals have the ability to take on human form. The seal people, though they like to live near the sea, dare not ever go back into it, or else they immediately revert to their original form and lose the ability ever to take on human form again.

Peter Kagan and the Wind

Peter Kagan was a lonely man in the summer of his years. One day he got tired of being lonely, and he went away, off to the east. And when he came again he had a wife. She was strange, but she was kind and people liked her. She was good for Kagan. She kept him company and winter come to summer they were happy.

Kagan had a dory then, with a lugsail on her mast. He used to go offshore three, maybe four, days at a time setting out for the fish. Oh his wife was sad then. She didn't like to see him go. She'd go down to the sea sometimes and call to him:

Kagan, Kagan, Kagan,
Bring the dory home.
Wind and sea do follow thee,
And all the ledges calling thee.

He said he could hear her calling twenty miles to sea, and when he heard her, he would come home, whether he had fish or none.

She was a seal, of course, everybody knew it. Even Kagan. He knew that, but no one said anything to him.

Then, one day, in that year's autumn , Kagan said ``I've got to go now. Go offshore and get some fish.'' But his wife said ``No! Please don't go!'' She started crying. ``The winds are coming and the snows are coming.''

Kagan, Kagan, Kagan,
Don't go out to sea,
Stormy winds and snows do come,
And, oh, but I do fear for thee.

But Kagan wasn't afraid of snow, and it was early in the year. So Kagan put in his oars and went out to sea. Kagan sailed in the middle ground. The Wind was west all day and the fish were coming to him. Kagan read the writing on the water and in the sky. He saw haze very high up above the clouds and said ``That's all right for autumn -- only a change of wind. I'm not afraid of wind.''

But Kagan read it wrong, this time. The Wind went away, and then it came back, Southeast. And the fog came round.

Kagan said, ``I've got to go now. I'll find that gong buoy off the sunken ledges and then I'll know the best way home.'' So Kagan put up a sail and bore away to the Nor'ard for the gong.

But, oh, the Wind was watching.

The Wind backed around to the East'ard and came breezing on, against him. He sailed for a long time. The sail was pulling very hard. Finally the Wind was so strong that the sail tore out, so Kagan took it down and the dory went drifting.

He thought he could hear that gong buoy. It wasn't very far away.

Kagan, Kagan, Kagan,
Bring the dory home.
Wind and sea do follow thee,
And all the ledges calling thee.

But the dory went drifting, and by and by the gong buoy went away. Kagan said, ``All right then.'' He put in his oars and started to row back up for the gong.

But, oh, the Wind was watching. The Wind back around Northeast, making the seas confused. The Wind said, ``Listen! I have something to tell you.''

Kagan, rowing, ``I don't want to hear it.''

The Wind humps up then, making the sea short, making it hard for Kagan to row. Finally the seas are so steep that Kagan knows he isn't getting anywhere. So Kagan takes in the oars and again the dory goes drifting...

Kagan said, ``All right then. Now I've got something to show you.'' He took a slip of wood for a needle and waxed up a hand line for a thread and he sewed the sail up smaller -- sewed a reef in it.

The Wind said, ``What're you doing?''

Kagan said, ``You keeping watching.''

So Kagan put up a sail and again he bore away to to the Nor'ard for the gong.

But, oh, the Wind was watching.

The Wind backed around North-Nor'east. Kagan can't hold his course now. Kagan said, ``All right then.'' He brought the boat about. Now he's steering East'ard.

``You're heading out to sea.''

``I'm not afraid of water. I'll bring this boat about when I can fetch that gong buoy.''

``I'll veer on you; I'll go East.''

``You do that and I can hold my course.''

``I'll back on you.''

``You back too far and you've got a clear. You know that. I can keep ahead of you.''

``You may be smarter but I'm stronger.'' The Wind grew bigger then and the Wind blew harder. Finally the wind was so strong that the Sail said, ``I can't make it, Kagan!'' And Kagan said, ``I know that. Thank you.''

So Kagan took down the sail, and the dory went drifting.

Kagan took the sail off the yard and put it about him. ``Sail, keep me warm!''

``The sail can't keep you warm.''

The Wind snatched off North by East. ``I'll freeze you.''

``I'm not afraid of cold!''

But Kagan was afraid. He didn't know what to do. And oh, the Wind is working now. The Wind brings ice and snow. The Wind blows long and long and black.

Kagan says, "I'm dying. Sail, keep me warm!" and the sail said, "I can't do it Kagan."

Kagan dying, and the wind blowing.

Kagan, Kagan, Kagan,
Turn ye now to me.
Turn your back unto the Wind
And all the weary windy sea.

Kagan, Kagan, Kagan,
Lay ye down to sleep.
For I do come to comfort thee
All and thy dear body keep.

So Kagan lay on the bottom of the boat, and he tried not to be afraid of the dying, and he dreamed of her then, his wife. He dreamed she was coming to him, and he heard a long calling down the wind and he raised himself up, and he saw her. Down the smoking, storming sea she came. Over the rail of the dory she came, laughing to his arms.

And all in the night and in the storm they did lay, and the Wind went away, and the storm went away, and in the morning they found him...

...asleep, with a sail wrapped around him. And there was a seal, lying there with him, curled over him like a blanket, and the snow was upon the seal's back.

Kagan, Kagan, Kagan,
Bring the dory home.
Wind and sea do follow thee,
And all the ledges calling thee.