lunedì 5 febbraio 2007

Bobby? Meglio Paul!



Giocato tutto all'interno di un grande albergo (quello dove Bob Kennedy avrebbe perso la vita!), fra cucina e suite, fra inservienti messicani e vip dell'epoca; al film di Emilio Estevez, insieme alla strada, manca l'anima.
Le piccole storie dei tanti "ciascuno", piccoli o grandi che siano, lamentano un'assoluta mancanza di spessore. Quasi lo stesso identico spessore che manca alle parole sottotitolate del senatore Kennedy, pronunciate alla fine del film, a sugello, in un americano sorprendentemente chiaro e comprensibile alle orecchie. Parole banali che lasciano, poi, il posto alla galleria di foto, bellissime e patinate, che mi hanno lasciato del tutto indifferente.
Solo per pochi, brevi, minuti, lo schermo riesce ad animarsi. A prendere e a dare vita, mentre scorrono le immagini di repertorio dell'epoca, di quegli anni, al suono delle parole e della musica di una delle più belle canzoni mai scritte!

Il suono del silenzio
di Paul Simon

Ciao oscurità, vecchia amica
Sono di nuovo qui a parlare con te
Dal momento che un sogno, strisciando senza far rumore,
ha sparso i suoi semi, mentre dormivo
E quel sogno
così seminato nel mio cervello
rimane ancora, trattenuto
dal suono del silenzio.

Nei miei sogni inquieti, percorrevo da solo
l'acciottolato dei vicoli
sotto l'alone della luce dei lampioni
Alzai il bavero per proteggermi dal freddo e dall'umido
e ad un tratto i miei occhi vennero trafitti,
abbagliati da un luce al neon
che lacerò la notte
fino a toccare il suono del silenzio.

E nella nuda luce vidi
diecimila persone, forse di più.
Gente che si esprimeva senza parlare
Gente che udiva senza ascoltare
Gente che scriveva canzoni, e nessuna voce le avrebbe mai cantate,
e nessuno osava
disturbare il suono del silenzio

"Sciocchi," dissi, "non sapete
che il silenzio cresce come un cancro."
"Ascoltate le mie parole di modo che io possa istruirvi.
Abbracciatemi di modo che io possa raggiungervi."
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia silenziose
ed echeggiarono nel pozzo del silenzio.

E la gente si inchinò e pregò
il dio-neon che essi stessi avevano creato
e l'insegna fece brillare il suo ammonimento
per mezzo delle parole che stava componendo
E le insegne recitarono: "Le parole dei profeti
si trovano scritte sui muri della metropolitana
e nei corridoi delle case popolari
e vengono sussurate nel suono del silenzio."

1 commento:

BlackBlog francosenia ha detto...

The Sound of Silence
by Paul Simon

Hello, darkness, my old friend
I've come to talk with you again te
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision
That was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence

In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
Beneath the halo of a street lamp
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed
By the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence

And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never share...
And no one dare
Disturb the sound of silence.

"Fools," said I, "you do not know
Silence like a cancer grows."
"Hear my words that I might teach you,
Take my arms that I might reach you."
But my words like silent raindrops fell,
And echoed in the wells of silence.

And the people bowed and prayed
To the neon god they made.
And the sign flashed out its warning
In the words that it was forming.
And the signs said: "The words of the prophets
Are written on the subway walls
And tenement halls,
And whisper'd in the sound of silence."