mercoledì 31 gennaio 2007

nomi



E' tutto un festival, sul dolore oramai trentennale e sul desiderio di vendetta (che non c'è niente di male a chiamarla vendetta, ché anche la vendetta è un sentimento nobile!). Sono indignati, e non poco, per le prescrizioni, per gli sconti di pena, per la "poca galera". Vogliono vendetta, anche se la chiamano giustizia. Ma la giustizia attiene ad altro. La giustizia ha da essere un risarcimento. Ed ai morti non si risarcisce niente! Sono morti, ed è troppo tardi per risarcire. E invece i nomi continuano a rimbalzare. Rimbalzano da tutte le parti. Ma sono i nomi dei figli dei loro padri. E, quindi, dei padri. E i figli non si vergognano a chiamarli, a definirli, servi, i padri. E chiamano al rispetto. Del dolore, dei padri, dei servi. Guai a non rispettare. E' d'obbligo. Gli altri nomi, e gli altri dolori, no, non si fanno. S'avesse mai ad accennare ad un dolore altro, dall'altra parte.
So che serve a poco farli, i nomi, forse, ma li faccio io, qui, lo stesso. Sono solo nomi, per qualcuno. Magari questi qualcuno gioiranno, per la vendetta preventiva che, a suo tempo, venne consumata. Ché forse ne ignorano e i nomi e il numero! Del resto, anche i loro, sono solo nomi, per me. Non ne ignoro né la forma né il numero, ma resteranno solo nomi. Scoloriti.
Mi tengo, il mio colore. E i miei nomi!


Giangiacomo Feltrinelli
Luca Mantini
Giuseppe Romeo
Bruno Valli
Giuseppe Vito Principe
Giovanni Taras
Margherita Cagol
Annamaria Mantini
Mario Salvi
Martino Zicchitella
Walter Alasia
Antonio Lo Muscio
Romano Tognini
Attilio Di Napoli
Aldo Marin Pinones
Rocco Sardone
Roberto Rigobello
Francesco Giuri
Roberto Capone
Barbara Azzaroni
Matteo Caggegi
Maria Antonietta Berna
Angelo Del Santo
Alberto Graziani
Lorenzo Bortoli
Luigi Mascagni
Fabrizio Pelli
Salvatore Cinieri
Francesco Berardi
Roberto Pautasso
Giovanni Mario Bitti
Francesco Masala
William Waccher
Lorenzo Betassa
Riccardo Dura
Annamaria Ludman
Piero Panciarelli
Edoardo Arnaldi
Marino Pallotto
Claudio Pallone
Arnaldo Fausto Genoino
Walter Pezzoli
Roberto Serafini
Alberto Buonoconto
Gianfranco Faina
Roberto Peci
Giorgio Soldati
Lucio Di Giacomo
Umberto Catabiani
Rocco Polimeni
Ennio Di Rocco
Stefano Ferrari
Maurizio Biscaro
Gaetano Sava
Ciro Rizzato
Manfredi De Stefano
Laura Bartolini
Antonio Gustini
Pietro Maria Greco
Wilma Monaco
Dario Bertagna
Gino Liverani
Paolo Sivieri
Nicola Giancola
Ermanno Faggiani
Carlo Pulcini
Claudio Carbone
Sergio Spazzali
Allessandra D'Agostini
Fiorentino Conti

6 commenti:

ico gattai ha detto...

Caro Franco.
Io i morti tipo Alasia e Cagol (e anche molti altri altri della lunga lista) non li sento miei ma proprio per nulla.
Le brigate rosse (e sarebbe un discorso anche lungo e complicato) mi fanno proprio voglia di caà.
Comunque parliamone.
Con stima.
Ico

BlackBlog francosenia ha detto...

Caro Ico,
il discorso, effettivamente, è lungo e complicato assai. E non ho difficoltà alcuna a dire che l'elenco dei nomi è una reazione al battage pubblicitario seguito alla notizia del rientro in Italia di Oreste Scalzone (della cui amicizia mi sento onorato). I morti - e questa affermazione non è affatto una "reazione" - non te li scegli. Come dire, ti toccano. Fanno parte di un percorso comune, almeno fino ad un certo punto. Non homai conosciuto ne Walter Alasia né Mara Cagol, tanto per riferirmi ai due nomi che rammenti, ma non ho difficoltà a dire che pensando alla Cagol mi vien da riferirmi a "la domenica delle salme" di De André e al "sorriso lungo la strada che porta a Trento". Così come ricordo perfettamente la cronaca dell'esecuzione di Walter Alasia, ai tempi. E il fatto gli è che per le esecuzioni di Walter Alasia, così come per quella di Luca Mantini e di Sergio Romeo in piazza Alberti a Firenze, o, ancora, quella di Annamaria Mantini, o quella di Tonino Lo Muscio mentre era inerme a terra, fatto fuori con un colpo alla nuca, per non parlare dell'intero nucleo genovese, assassinato a freddo sotto la supervisione del generale Dalla Chiesa; per tutti questo non ha pagato e non pagherà mai nessuno. Nessuno si preoccuperà di parlare di Fiorentino Conti, morto di freddo su una panchina in piazza San Lorenzo. Sono morti che non contano. A me basta per farmene carico. Non aggiungo altro. Non intendo parlare delle Brigate Rosse e del loro delirio di potenza che non mi appartiene. Di come abbiano contribuito a spazzare via quello che rimaneva di un movimento, le cui radici, però, erano condivise anche da quei nomi che ho elencato. Quei morti mi sono toccati. Dovrei dire che mi dispiace? No, sono i miei larii e i miei penàti. Più o meno come lo è Serantini. Qualcuno anche di più, per affetto personale.

salud

Anonimo ha detto...

Io invece li sento miei ECCOME!!!

keoma08 ha detto...

A parte il fatto che la quasi totalità - unica eccezione credo Mario Salvi - dei nomi fatti è passato in qualche modo per la lotta armata ( anche se solo alcuni per le BR) ... si, pure io che ho sempre considerato un gravissimo errore il lottarmatismo, ora quei nomi LI SENTO TUTTI COME MIEI.
E mi fa piacere leggerli in fila, alcuni li avevo colpevolmente dimenticati .....

Anonimo ha detto...

Segnalo errore di battitura (visto che forse è l'unico elenco del genere in giro) che il nome del compagno riportato nella lista è Antonio Gustini, non Giustini. a pugno chiuso

BlackBlog francosenia ha detto...

E' vero. Grazie.