lunedì 16 ottobre 2006

L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica!



Tempo fa, ricordo, da qualche parte (newsgroup o mailing list) ci fu una piccola polemica a proposito di bollini siae, di mp3 scaricabili in rete, di riviste anarchiche e di azioni legali. Allora scrissi questa cosa in cui, in qualche modo, cerco di esprimere il mio punto di vista.


buona sera a tutti,
sono il cd di fabrizio de andré. Appena nato mi hanno chiamato "ed
avevamo gli occhi troppo belli". Ma poi, come tutti i cd, mi sono
trovato circondato da tanti altri cd, tutti uguali a me, e con lo
stesso nome. Da quel momento ho smesso di sentirmi solo, anche se
difficilmente mi ricapiterà di reincontrare da qualche parte uno dei
mie tanti fratelli. So, tuttavia, che saranno da qualche parte, come
me, a far felice qualcuno, con il loro suono. Solo questo spero. Mi
auguro che non rimangano in qualche magazzino a ricoprirsi di polvere
e ragnatele. Indesiderati.
Ora, da qualche parte ho sentito che ci sono degli altri cd che sono
in tutto e per tutto uguali a me. Hanno il mio stesso nome, e i miei
stessi occhi, e quando emettono un suono, emettono lo stesso identico
suono che emetto io. Del tutto indistinguibile da mio. E anche loro,
sono sicuro, finiscono da qualche parte a fare la gioia di chi è
disposto ad ascoltarli. No, non vengono venduti. Vengono regalati!
Qualcuno lo regala ad un amico, qualcuno ad una persona che magari gli
farebbe piacere diventasse amica sua, e ritiene che regalarmi possa
essere un buon modo per raggiungere lo scopo!
Addirittura ho sentito che qualcuno ha messo a disposizione una sorta
di kit "fatti-da-te-solo-il-tuo-e-avevamo-gli-occhi-troppo-belli": ha
messo su internet il mio dna, e ciascuno lo prende e realizza un altro
me stesso! Bello!
Io addirittura credo che loro, questi miei fratelli "selvaggi",
abbiano qualcosa in più rispetto a me. Qualcosa che mi manca. Io ho
solo quella voce stupenda che canta (poco) e parla (molto); ma loro,
loro hanno anche dentro il sovrappiù dell'amore di chi ha perso il suo
tempo a far nascere un altro me stesso.
O certo, manca loro il bollino della siae. Una sorta di anello al
naso, come quello che serve a distinguere gli elefanti addomesticati
da quelli ancora liberi.
Dicono che sono proprio gli elefanti addomesticati i peggiori nemici
degli elefanti liberi, e quando li vedono cercano di ammazzarli, a
testate. Tanti contro uno.
Probabilmente qualcuno vorrebbe che si facesse lo stesso con questi
miei fratelli selvaggi, e vorrebbe che anch'io assumessi tale
posizione. Magari sproloquiando a favore della libertà e dei diritti.
Ma io l'ho sentita quella voce che ho dentro di me. L'ho ascoltata
attentamente e ho capito che la libertà ci si prende. Se te la danno,
non è libertà. E' qualcosa altro.
Mi piace la libertà. Me la canto sempre quella canzone - per forza, ce
l'ho dentro! - quella che dice che "la bella che è prigionierà ha un
nome che fa paura: libertà libertà libertà".

firmato:
ED AVEVAMO GLI OCCHI TROPPO BELLI

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