venerdì 18 agosto 2006

una storia d'altri tempi...


Alla conclusione di una conferenza, sulla Comune di Parigi, tenuta da Victor Serge mentre era in corso la rivoluzione bolscevica, un soldato si alza pesantemente dalla sua poltrona di cuoio, in fondo alla sala. Lo si sente benissimo mormorare, con un tono di comando:
-" Raccontate l'esecuzione del dottor Milliére".
In piedi, massiccio, la fronte chinata in modo che del suo viso non sivedevano che le grosse guance pelose, le labbra imbronciate, la fronte gibbosa solcata di rughe - somigliava a certi busti di Beethoven -,egli ascoltò questo racconto:
"Il dottor Milliére, in rendigote blu scuro e cappello a cilindro,condotto sotto la pioggia attraverso le strade di Parigi - fatto inginocchiare a forza sui gradini del Panthéon -, che grida: "Viva l'umanità!". E la frase della sentinella versagliese, appoggiata alla cancellata qualche passo più lontano:"Adesso ti fottiamo noi con l'umanità!".
Finito che ebbe di ascoltare, il soldato raggiunse il conferenziere. Aveva un segreto a fior di labbra:
"Io sono anche stato nel governo di Perm, l'anno scorso, quando i kulaki si sono sollevati. Io avevo letto per strada l'opuscolo di Arnould "I morti della Comune". Un bel libro! Io pensavo a Milliére, cittadino! E' stato un bel giorno nella mia vita che non ne ha molti. Punto per punto, io l'ho vendicato. E così ho fucilato, sulla soglia della chiesa, il più grosso proprietario del luogo; io non so più il suo nome e me ne fotto..."
E aggiunse, dopo un breve silenzio:
"Ma sono stato io che ho gridato: Viva l'umanità!".

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