giovedì 24 agosto 2006


Tradurre canzoni, per cantarle, non è la stessa cosa che tradurre canzoni per meglio capirle! C'è stato un periodo, nella storia della musica italiana, in cui le "cover" erano all'ordine del giorno. Erano gli anni sessanta, in Italia, e si "coverava" di tutto. Spesso senza nemmeno dichiararle, le cover! Mi è capitato, non troppo tempo fa, di vedere in televisione un cialtrone (dovrebbe essere "Renato dei Profeti", mi dice google) che spacciava ancora per sua la brutta cover di "Angel of the Morning" di Chip Taylor, che gli aveva dato un immeritato successo negli anni sessanta, per l'appunto. Tradurre canzoni, si diceva, era cosa diffusa. Anche perché in Italia esisteva (credo non esista più) una "strana" legge che faceva sì che il traduttore ufficiale, chessoio, di una canzone di Bob Dylan per esempio, si trovava ad incassare una percentuale non solo sul pezzo coverato e venduto nei negozi, ma anche una percentuale sull'originale. Per esempio, Mogol (tanto per fare un nome), oltre a prendere le "royalties" sul venduto di Tenco e del duo "Jonathan & Michelle", prendeva anche tutte quelle su Bob Dylan riguardo a "Blowin' in the Wind". Questo faceva sì che i traduttori ufficiali fossero pochi e riconoscibili.
Al "problema" della traduzione - conviene citarlo - è dedicato il bel libro, a cura del "Club Tenco", "La tradotta - storie di canzoni amate e tradite" Edizioni Zona.
Assai meno consueto, invece, è stato il "coveraggio" all'incontrario; ovvero la traduzione e interpretazione di canzoni italiane in altre lingue. Fra queste almeno un paio meritano di essere citate. "Disamistade" di Fabrizio de André, da parte dei Walkabouts e "Auschwitz" di Guccini, resa in inglese da Rod MacDonald nel suo album "Man in the Ledge" del 1994.

Auschwitz
by Francesco Guccini
translated from the italian by Rod MacDonald

I died, who was a child
I died, like so many others
who passed through a chimney
and now are in the wind

At Auschwitz, there was the snow
and the smoke rose slowly of so many people
but now there's only a great silence
of so many people in the wind

It's strange, but still I haven't learned
to smile here in this wind
and I wonder, can man learn to live without killing?
and will this wind ever end?

And still, the cannons are sounding
and still, he's not contented
this blood thirst of the human beast
with so many in the wind

Yes, and still, the cannons are sounding
yes, and still he's not contented
we will be here always, the smoke and the powder
of millions in the wind

1 commento:

Anonimo ha detto...

rod macdonald è un grande di suo, aldilà della traduzione da Guccini....è un meraviglioso cantautore,talvolta capita in Italia.....andate ad ascoltarlo, grandi emozioni!